martedì 20 maggio 2008

Cercasi complici per una Informazione ScatenaTA


Non esiste pace senza giustizia e non esiste educazione alla pace senza conoscenza. Perché il cammino verso la pace non è lastricato di fiorellini e 'volemose bene' ma di decisioni politiche difficili su questioni politiche complesse.
Il progressivo peggioramento dell'informazione in Italia sta creando un calo di consapevolezza circa la complessità delle scelte globali, dall'uso del nucleare e degli OGM al ruolo delle forze armate in questa o quella missione. Politici senza faccia, supportati da giornali senza memoria, bollano il buonsenso come ideologia e mescolano l'interesse con la giustizia, il PIL con il benessere, la deregolamentazione con l'ottimizzazione.
Cresce, in queste condizioni, la politica del top-down, la cultura del predominio, dell'imposizione, delle soluzioni unilaterali. La cultura della guerra.

Mai come oggi è necessario opporsi a chi ci vuole tutti ignoranti e contenti, bisogna educarsi ed educare, informarsi ed informare, opporre la luce della conoscenza alle tenebre della disinformazione.

Cercasi complici per una Informazione ScatenaTA

Premetto che Informazione ScatenaTA non è il nome di un giornale ma solo una parola che indica qualcosa che dobbiamo pur chiamare in qualche modo. Si accettano proposte per nomi diversi.
ScatenaTO?
Terra di Nessuno?
Tigri dell'informazione?
@tlantide?
mOOn?

Cerco un gruppo di cittadini liberi, seri, capaci di pensare senza condizionamenti, che vivono in vari Paesi del mondo e vogliano lavorare su un progetto volontario a lungo termine.

Facciamo insieme un giornale basato sui seguenti criteri:
- tutta l'informazione di base esiste già, bisogna cercarla e verificarla in rete
- l'informazione libera è dispersa, bisogna raccoglierla
- i giornali sono ammanettati da leggi e procedure, i blog e i forum sono liberi
- i giornalisti sono ammanettati da rimborsi e stipendi, i volontari sono liberi
- la competenza non è patrimonio del professionismo ma della serietà

1) Costruiamo un portale su internet con una veste grafica bella e semplice, che metta in comunicazione, a mo' di homepage di un giornale online, diversi blog e forum tematici, di politica interna, politica estera, economia, cultura, sui movimenti di base, sulla salvaguardia dell'ambiente...
2) Formiamo delle redazioni libere da condizionamenti dall'esterno e dall'alto. Diamoci un codice di condotta, regole democratiche e insormontabili che impediscano all'opinione di diventare notizia e alla notizia di diventare opinione.
3) Apriamo blog e forum tematici indipendenti in diverse nazioni dove il web è libera terra di nessuno, e riempiamoli di contenuti giornalistici tratti dai siti più affidabili di tutto il mondo e dalle reti informative nascoste di casa nostra.
Portiamo a galla il sommerso, l'indicibile, il nascosto.

Lavoriamo per raccogliere in un luogo libero della rete tutta l'informazione di cui l'Italia ha bisogno.

Sono indispensabili alcuni ruoli affinché l'inziativa funzioni.
- 7 redazioni con 7 caporedattori: politica italiana, politica estera, approfondimento politico, cultura, approfondimenti scientifici, cronaca, movimenti territoriali (ciascuna redazione deve essere supportata da un numero sufficiente di volontari motivati e capaci)
- un comitato di redazione funzionante attraverso strumenti informatici
- un codice di condotta condiviso
- una veste grafica semplice ed efficace che comprenda anche la scelta di un nome adatto
- un technical advicing in materia di programmazione che funga anche da technical managing dei siti internet
- PR e assistenza legale (se la cosa funzionerà urteremo qualche suscettibilità, secondo l'insegnamento di Pino Scaccia)

Alcuni volontari raccolti attraverso la rete internazionale dei meetup hanno già i piedi sui blocchi di partenza:
Fabio si è dichiarato disponibile a supportare il progetto grafico ed ha già in mano una primissima bozza;
Patrizia ha già ricevuto dei primi spunti per il progetto informatico;
Peppe ha cominciato a lavorare per mettere in piedi la redazione della “bacheca”;
Thomas sta lavorando alla redazione scienza;
Bruno è disponibile come redattore esteri;
Alessandro e Fiore lavorerebbero alla redazione Italia;
Andrew si è impegnato per la redazione Cultura;
una decina di redattori sparsi per il mondo sono già disponibili nei vari ruoli.

Manca al momento un responsabile della Cronaca.
Aspettiamo di conoscere molti volontari seri e preparati che vogliano lavorare sui contenuti.
Bruno assume in questa prima fase il ruolo di coordinatore, in attesa che il comitato di redazione sia composto e possa indicare democraticamente la persona piu’ adatta.

Una redazione sulle politiche sportive sarebbe un'opzione gradita ma potrebbe solo esistere se affidata ad un consistente gruppo di appassionati.

Chiunque voglia assumere un ruolo in questa avventura puó scrivermi all’indirizzo bippico2@gmail.com evitando cortesemente di inserirmi in catene di Sant’Antonio.

Adesso tocca a voi, libertà è partecipazione.
Grazie

Bruno


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venerdì 9 maggio 2008

Ricomincio da dove?


L'idea di questo blog nacque mesi fa con uno scopo preciso: educazione alla cultura della pace.

Voleva essere un luogo virtuale dove le meravigliose persone che credono e si impegnano quotidianamente per veder nascere un mondo diverso potessero confrontarsi, discutere, trovare la strada migliore per raggiungere obiettivi comuni. Perché educare alla pace gli altri è un'impresa quasi disperata ma educare se stessi alla pace è solo questione di tempo e volontà.

Questo blog voleva essere il luogo dove persone che vogliono coltivare una cultura di pace potessero trovare il confronto necessario per farlo.

Mio malgrado devo ammettere che le cose sono andate in modo differente.

Devo ammettere che la discussione e il confronto si sono trasformati in un monologo del sottoscritto ad un pubblico colto e meraviglioso, una élite di persone con principi e motivazioni forti e condivisibili che però non si parlano tra loro, che ascoltano le mie parole forse con piacere, forse con amicizia, ma comunque non si fanno ascoltare e forse neppure ascoltano se stessi.

Dal mio punto di vista ho imparato tanto da questo lavoro, dovendo ogni giorno cercare, capire e mettere in forma di brevi articoli la lotta che tanti combattono ai quattro angoli della terra in cerca di giustizia. Argomenti che toccano i nostri giornali solo di striscio e che sono invece il dibattito stesso sulla giustizia nel mondo, e senza giustizia la pace non esiste.

Ma questo è un lavoro su me stesso che io farei anche senza questo blog, allora mi chiedo perché fare un blog? A chi parlare e in che modo? Mentre ammetto di non aver raggiunto il mio obiettivo ho bisogno di ripensare come ricominciare a lavorare sull'educazione alla cultura della pace in maniera efficace. Da dove ricominciare?

Ho bisogno di rifletterci su e forse ho bisogno di aiuto nella riflessione.


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