mercoledì 27 febbraio 2008

Giustizia, libertà, sviluppo!


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Questo è un'inizio e ogni inizio è difficile. Difficile è parlare di pace senza dire parole vuote. Io ho impiegato 10 anni a capire cosa sia la pace, se pure l'ho capito. Su come costruirla ho ancora idee confuse, come tutti...

So per certo cosa non è.
La pace non è un dono del cielo e non è una graziosa concessione del Re.
La pace dipende dagli uomini, solo dagli uomini, da cosa essi perseguono e da come essi agiscono gli uni verso gli altri. Per questo ne siamo tutti responsabili, che ci piaccia o no.

La pace è un diritto fondamentale dell'uomo proclamato dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 1984. Per costruirla è fondamentale "l'abbandono del ricorso alla forza nelle relazioni internazionali" (Dichiarazione sul diritto dei popoli alla pace, ONU, 1984).
Ma anche raggiungere questo lontano obiettivo sarebbe soltanto un passo avanti perchè conflitti e tensioni non muoiono alla firma dei trattati internazionali. Inoltre oggi molti conflitti non sono internazionali ma intranazionali, tra gruppi di uno stesso stato.

Martin Luther King nel 1963, in una delle sue Lettere dal carcere, distingueva "una pace negativa che è l'assenza di tensione" da "una pace positiva che è la presenza di giustizia".
Negli stessi anni Malcom X affermava: "Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere la libertà."
Papa Paolo VI, nell'enciclica Populorum Progressio del 1967, legava avvedutamente la pace al "progresso dei popoli più poveri" e "alla giustizia sociale tra le nazioni".

Oggi solo i bambini e i mistificatori parlano di pace in assoluto e con parole vuote. Ovunque nel mondo operatori, attivisti e filosofi parlano di giustizia, libertà e sviluppo.
La pace esiste dove c'è giustizia, libertà e sviluppo.
La pace esiste quando tutti sono liberi di sviluppare sé stessi nel modo che desiderano, senza dover lottare per i propri diritti.


3 commenti:

Micha ha detto...

molto interesante! Martin Luther King es molto importante!

onci ha detto...

Mi chiedevo perchè i paesi che vantano una cultura più antica e radicata sono anche quelli dove c'è più giustizia, dove si fa meno ricorso alle armi. Forse la pace deriva da una crescita sociale e culturale dei popoli?

cocorito ha detto...

La pace deriva sicuramente da una crescita sociale e culturale dei popoli, su questo non avrei troppi dubbi.

La crescita comunque è tutta da verificare. Anzitutto perchè le guerre mondiali le abbiamo iniziate noi e non sono state un scherzo carino. Secondo perchè le culture più antiche e radicate non sono certo le nostre. Quando in Europa ancora si faceva "uh uh" in Iraq si costruivano città, in Cina si mangiavano spaghetti e in Egitto si raccontavano barzellette sul faraone.

Abbiamo sicuramente fatto progressi da allora ma dobbiamo riconoscere che le guerre più sanguinose, le armi più spaventose, le forme di sfruttamento economico più devastanti sono quelle che portano il copyright della civiltà occidentale.

Abbiamo sicuramente costruito giustizia, libertà e sviluppo per noi stessi ma ho l'impressione che ne facciamo pagare il prezzo a tutti gli altri!