giovedì 26 giugno 2008

Gibuti "non consentirà all'Eritrea" di occupare parte del suo territorio

Gibuti "non consentirà all'Eritrea di occupare una parte del (suo) territorio" e "sarà obbligato a sloggiare" le truppe di questo paese se non si ritireranno dalla linea di confine, ha dichiarato il Presidente Ismaël Omar Guelleh al quotidiano francese Le Monde pubblicato giovedì.

"Mi aspetto una risoluzione vincolante da parte delle Nazioni Unite. Se l'Eritrea non si conforma saremo obbligati a sloggiarli, qualunque sia il prezzo da pagare per la nostra popolazione", ha detto Guelleh. (
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"Non li lascieremo occupare una parte del nostro territorio", ha aggiunto.

Il 12 giugno scorso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato "l'azione militare dell'Eritrea contro lo Stato di Gibuti" avvenuta due giorni prima alla frontiera tra i due paesi e ha esortato entrambe le parti a impegnarsi a un cessate-il-fuoco, esortandoli, in particolare l'Eritrea, a riportare le loro forze alle posizioni precedenti l’azione militare eritrea.

Il Consiglio di Sicurezza ha ribadito questo appello ad Asmara il 24 giugno.

Nove soldati gibutiani sono stati uccisi durante lo scontro fra le truppe dei due paesi nel nord di Gibuti.

La tensione tra Eritrea e Gibuti è molto forte da dopo una incursione, il 16 aprile scorso, di truppe eritree a Ras Doumeira (Gibuti del nord), promontorio strategico che domina l'ingresso al Mar Rosso.

I due paesi si erano scontrati già due volte nel 1996 e nel 1999 per questo territorio.

Il Presidente Guelleh si è detto fiducioso su una futura risoluzione vincolante da parte delle Nazioni Unite. "I nostri amici del Consiglio di Sicurezza hanno detto che dobbiamo aspettare il tempo che le varie missioni informative mandate sul campo inviino i risultati delle indagini”, ha detto.

Il Presidente di Gibuti ha anche assicurato di aver cercato di contattare il Presidente eritreo Issaias Afeworki. "Dopo gli scontri (...) ha tagliato tutti i contatti e ha rifiutato di parlarmi al telefono", ha detto. "Ho cercato di riprendere il dialogo attraverso un amico comune, l'emiro del Qatar. Issaias gli ha mentito, dicendo che tutto si sarebbe aggiustato", ha detto Guelleh.

Il 17 giugno scorso il Presidente Afeworki aveva respinto ogni dialogo con Gibuti.

Il Presidente di Gibuti ha inoltre espresso soddisfazione per il sostegno della Francia in questa crisi.

"Nel quadro degli accordi sulla difesa, i francesi hanno fornito supporto logistico e medico. Essi ci inviano cibo e informazioni. Ci sono pattuglie militari congiunte. E hanno accettato di fornirci munizioni", ha detto.

La Francia ha nel territorio di Gibuti la sua più grande base militare permanente all'estero con circa 2.900 militari.


Tratto da:
Djibouti "ne laissera pas l'Erythrée" occuper une partie de son territoire
su Le Monde.fr, Francia, 26 giugno 2008
Traduzione di Bruno Picozzi

Articoli di riferimento:
Gibuti-Eritra: scontri al confine, schermaglie politiche
La Francia supporta l'esercito nei combattimenti con l'Eritrea


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