martedì 24 giugno 2008

La parte ricca della Bolivia boicotta il referendum sulla gestione di Morales

I governatori delle quattro regioni ricche di petrolio contro il Presidente

I governatori della “mezza luna boliviana” -le quattro regioni che hanno approvato in maniera unilaterale la loro autonomia- non sono disposti ad accettare la convocazione da parte di Evo Morales per il prossimo 10 agosto del giudizio popolare in forma di un referendum di revoca del mandato. Riuniti ieri a Tarija, nei pressi della prefettura di Cochabamba, i leader delle regioni di Santa Cruz, Beni, Pando e Tarija hanno messo in dubbio la partecipazione dei loro territori a una consultazione nella quale Morales si rifugia per dimostrare che continua a godere del sostegno delle urne e che ha il diritto di effettuare le riforme istituzionali radicali proposte nella nuova Costituzione, non ancora ratificata. (
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Morales ha risposto, invitando la base del Movimento Al Socialismo (MAS) al fine di garantire lo svolgimento della votazione in tutto il paese. Il Presidente boliviano ha finora scelto di accettare l'inevitabile e non opporsi in pratica allo svolgimento di quattro consecutivi referendum per l’autonomia, nonostante li consideri separatisti e illegali, in quanto il governo centrale è l'unico che abbia il diritto di chiamare alle urne i cittadini. Ma non può permettersi che l’importantissima consultazione del mese di agosto non venga effettuata in più della metà del territorio boliviano. In pratica, la nuova sfida autonomista e la risposta del governo sono un ulteriore aumento della tensione tra due visioni del paese completamente opposte e senza punti di incontro fin quando non si troverà un accordo.

Le province ribelli hanno creato un nuovo organismo, il Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia, e chiedono che Morales accantoni il referendum per firmare invece un accordo di riconciliazione nazionale che riconosca i testi adottati unilateralmente nei rispettivi territori. Il Consiglio si è riunito ieri a Tarija, dove meno di 24 ore prima è stato approvato uno statuto di autonomia con l’80% dei voti ma con una forte astensione che va dal 30%, secondo le autorità locali, al 60% secondo il governo centrale. Il Presidente boliviano ritiene che i governatori che formano il Consiglio rappresentino le oligarchie locali e ha minacciato di ricorrere alla "pressione sociale".

Per la prima volta dopo lo scoppio del conflitto autonomista che ha segnato il suo mandato, Morales gioca d’anticipo. Per vedere il suo mandato revocato, il Presidente dovrebbe ricevere contro un numero di voti maggiore di quelli con cui è stato eletto. Ma visto che Morales raggiunge il 54% dei consensi -tra i più alti mai registrati- è molto improbabile che perda la consultazione. Inoltre ha costretto ad entrare nel gioco i governatori delle nove province del paese, che devono sottomettersi al verdetto popolare in un referendum che promette una partecipazione massiccia.

"La consultazione è stata chiesta da persone che non hanno nulla a che fare con la mia gestione", ha spiegato il governatore di Tarija, Mario Cossío, il quale tuttavia ha dichiarato: "Non abbiamo paura" di questa convocazione. Da parte sua Leopoldo Fernandez, governatore di Pando, ha sottolineato che il referendum di revoca del mandato "non conviene a nessuno perché non risolve nulla." Questi argomenti sono per il governo inequivocabili segni di paura della sconfitta da parte dei governatori disubbidienti. "Sanno già di perdere il 10 agosto" ha detto il vice ministro della Giustizia, Wilfredo Chavez.

Con una vittoria in mano, Morales avrà la luce verde per riprendere l'approvazione della controversa Costituzione adottata nel dicembre scorso in una caserma e con la sola presenza dei membri del Movimento Al Socialismo (MAS), la formazione del presidente. Per entrare in vigore, il testo -che sancisce la rivoluzione indigena progettata da Morales- deve ancora essere approvata in un referendum popolare, e il Presidente vuole arrivare a questa consultazione attraverso un trionfo e non dopo una catena di votazioni contrarie.


Tratto da:
Las zonas ricas de Bolivia boicotean la consulta sobre la gestión de Morales
su
EL PAIS.com, Spagna, 24 giugno 2008
Traduzione di Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
Giorni contati per il presidente?


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