mercoledì 16 luglio 2008

Cominciano in Georgia le esercitazioni dell'esercito USA

Gli Stati Uniti e la Russia stanno svolgendo contemporaneamente esercitazioni militari sui lati opposti delle montagne del Caucaso tra crescenti tensioni sulla sorte delle due regioni separatiste nella repubblica ex-sovietica della Georgia.

Un portavoce dell'esercito russo ha detto che quasi 8000 soldati russi hanno iniziato esercitazioni per la lotta contro il terrorismo martedì scorso, lungo tutta la regione russa a nord del Caucaso, che confina con la Georgia.

In Georgia, d'altra parte, secondo il ministero della difesa georgiano, un contingente di circa 1650 soldati di Stati Uniti, Georgia e di diversi altri paesi dell'Europa orientale ha iniziato esercitazioni nella base di Vaziani, una volta controllata dalla Russia. (
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Le tensioni tra la Georgia e la Russia sono aumentate vertiginosamente negli ultimi mesi, da quando Mosca ha aumentato il suo sostegno ad Abkhazia e Ossezia del Sud, le due regioni separatiste della Georgia.

Igor Konashenkov, portavoce dell'esercito russo, ha affermato che le esercitazioni russe sono state programmate un anno fa e "non sono in alcun modo collegate alle attività congiunte di USA e Georgia".

'Peacekeeping' alla russa

La rabbia di Mosca proviene anche dai passi intrapresi dalla Georgia per aderire alla NATO.

Nana Intskirveli, portavoce per il ministero della difesa georgiano, ha detto che le esercitazioni si svolgono sotto l'egida dell'alleanza militare.

Ha aggiunto che ufficiali armeni, azerbaigiani e ucraini anche prendono parte alle esercitazioni, che dureranno per un periodo di tre settimane.

Konashenkov ha detto che le esercitazioni russe sono state in parte destinate a preparare le forze per il lavoro di mantenimento della pace (peacekeeping) in Abkhazia e Ossezia del Sud.

"In connessione con l'aggravamento della situazione nei conflitti georgiano-abkhazo e georgiano-osseto... si lavorerà anche sulla partecipazione ad azioni specifiche per portare la pace in zone di conflitti armati", ha aggiunto.

Ha anche affermato che durante le esercitazioni verranno impiegati circa 700 mezzi di equipaggiamento militare.

La storia del conflitto in Ossezia del Sud

L’Ossezia è stata la prima regione del Caucaso occupata dalla Russia, nel 1774, ed è stata quasi completamente cristianizzata, benché nell’Ossezia del Nord sia sempre rimasta una minoranza islamica. A sud dell’Ossezia c’è la Georgia cristiana, a est l’Inguscezia e la Cecenia musulmane.
Le relazioni fra Ossezia e Inguscezia sono sempre state tese per ragioni religiose, e quelle fra Ossezia e Georgia per ragioni etniche (osseti e georgiani parlano lingue diverse).

Con la Rivoluzione bolscevica gli Osseti, ortodossi e fedeli alla tradizione della Santa Russia, si schierano in grande maggioranza contro la Rivoluzione e con l’Armata Bianca; gli Ingusci - sedotti, come i Ceceni, dalle promesse di Lenin di un’ampia autonomia per le regioni musulmane - combattono a fianco dei comunisti. La vittoria dell’Armata Rossa porta a sanguinosi massacri di Osseti da parte di truppe ingusce.

Con la Seconda guerra mondiale la situazione si rovescia. Un certo numero di musulmani del Caucaso si lascia sedurre dai proclami filo-islamici di Hitler e collabora con i Tedeschi. Gli Osseti ascoltano il richiamo di Stalin, che rispolvera la retorica della Santa Russia, e partecipano allo sforzo bellico sovietico. Ne seguono, dopo la guerra, massacri di Ingusci a opera di Osseti, la deportazione in Siberia di decine di migliaia di Ingusci, e la cessione dall’Inguscia all’Ossezia del distretto autonomo di Prigorodny, i cui abitanti ingusci deportati sono sostituiti da Osseti.

Con la riabilitazione dei popoli deportati da parte di Kruschev, gli Ingusci ritornano alle loro terre di origine, ma il distretto di Prigorodny rimane parte dell’Ossezia. Gli scontri continuano.
Nel 1989 l’Ossezia del Sud diventa una regione della Georgia, mentre l’Ossezia del Nord rimane nella Federazione Russa. L’Inguscezia si dota nel 1991 di un governo provvisorio non riconosciuto da Mosca, e nell’ottobre 1992, decisa a riprendersi con la forza il distretto di Prigorodny, attacca l’Ossezia del Nord. Dopo un mese di massacri, le truppe russe intervengono per ristabilire i confini (che lasciano Prigorodny all’Ossezia del Nord), ma i musulmani ingusci le accusano di solidarizzare con gli Osseti e di lasciar continuare le stragi. Nel frattempo l’Ossezia del Sud si dichiara indipendente dalla Georgia, con il risultato che oltre cinquantamila profughi fuggono nell’Ossezia del Nord, stabilendosi in gran parte proprio nel distretto di Prigorodny, a maggior danno degli Ingusci.

La tensione nella regione aumentò insieme all'incremento dei nazionalismi tra i Georgiani e gli Osseti nel 1989. Prima di allora, le due comunità avevano vissuto in pace con l'unica eccezione del conflitto del 1920. Entrambi i gruppi etnici avevano un alto livello di interazione ed un alto tasso di matrimoni interetnici. Nello stesso anno, l'influente Fronte Popolare dell'Ossezia del Sud (Ademon Nykhas) richiese l'unificazione con l'Ossezia del Nord come un mezzo per difendere l'autonomia Osseta.

Il 10 novembre1989, il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvò la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocò la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud. Oltretutto, il parlamento autorizzò la soppressione dei quotidiani e delle dimostrazioni.

Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, grazie al leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia, il governo Georgiano dichiarò la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. Durante l'era sovietica invece, come lingua ufficiale della Repubblica socialista sovietica Georgiana vi erano il georgiano ed il russo, come assicurato dalle due costituzioni della URSS nel 1936 e nel 1979. La decisione del 1991 causò un forte sconcerto nell'Ossezia del Sud, i cui leaders chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato.

La minoranza Osseta continuò a godere di un alto livello di autonomia, ma dovette confrontarsi con il crescente sentimento nazionalista della maggioranza Georgiana. Violenti scontri animarono la fine del 1991, durante i quali molti villaggi sudosseti furono attaccati e dati alle fiamme, così come subirono attacchi case e scuole georgiane a Tskhinvali, capoluogo dell'Ossezia del Sud. In conseguenza di questi scontri, circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia. Molti profughi furono accolti nelle aree disabitate dell'Ossezia del Nord, dalle quali Stalin attuò l'espulsione degli Ingusci nel 1944, a risoluzione del conflutto tra Osseti ed Ingusci. Solo il 15% della popolazione Osseta vive oggi nell'Ossezia del Sud'

Nel 1992, la Georgia è stata costretta ad accettare un "cessate il fuoco" per evitare uno scontro a larga scala con la Russia. Il governo georgiano e i separatisti dell'Ossezia del Sud raggiunsero un accordo per evitare l'uso della forza tra di loro, e la Georgia scelse di non applicare sanzioni contro la regione. Fu istituita una forza di peacekeeping costituita da Osseti, Russi e Georgiani. Il 6 novembre1992 l'OSCE organizzò una missione in Georgia per monitorare le operazioni di peacekeeping.

Dal cessate il fuoco del 1993 a oggi, sia in Abkazia che in Ossezia del Sud non sono mai cessati sporadici scontri tra militari georgiani e milizie separatiste. In Abkazia queste violenze hanno provocato almeno 1.500 morti; in Ossezia del Sud oltre un centinaio, concentrati nell’estate del 2004, che ha visto una forte escalation del conflitto.

Nel giugno 2004, è riesplosa la tensione quando le autorità georgiane hanno aumentato gli sforzi per combattere il contrabbando nella regione. Prese di ostaggi, sparatorie e occasionali bombardamenti hanno lasciato decine di morti e feriti. Un cessate il fuoco fu raggiunto il 13 agosto, ma è stato ripetutamente violato.

Oggi l’Ossezia del Sud è di fatto uno Stato indipendente, non riconosciuto dalle Nazioni Unite ma dove le truppe georgiane non riescono a penetrare, grazie anche al sostegno che gli Osseti del Sud ricevono dalla Russia. Se si considera che per la zona passa uno dei maggiori oleodotti del mondo, che porta il petrolio dell’Azerbaijan verso la Georgia e la Russia, si comprendono le pressioni americane per portare al tavolo delle trattative Russi, Georgiani e osseti del Sud. Ma è difficile che il problema dell’Ossezia del Sud si risolva senza la pace in Ossezia del Nord.

Nell'ultimo anno la Georgia ha acquistato i bombardieri militari SU-25 dalla Repubblica di Macedonia e dalla Bulgaria e gli elicotteri Mi-8 dall'Ucraina. Queste armi sono state trasportate con l'aiuto dei marines statunitensi. Il governo georgiano protesta contro la continua crescita economica della Russia e la sua presenza politica nella regione, così come pure con la presenza incontrollata di militari nell'Ossezia del Sud.

Tratto da:
US army exercises begin in Georgia
su
Aljazeera, Qatar, 15 luglio 2008
Scheda conflitto Georgia - Abkhazia/Ossezia del Sud
su
peacereporter, Italia, 29 gennaio 2007
Il conflitto Georgiani-Osseti
su
Wikipedia, Italia
Tradotto da Bruno Picozzi

Articoli di riferimento:

Aria di guerra tra Georgia e Ossezia


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