Il Primo Ministro belga Yves Leterme ha offerto al Re le dimissioni del suo governo dopo aver fallito nel portare a compimento le riforme politiche necessarie.
Il Primo Ministro avrebbe dovuto presentare un accordo sulla riforma dello Stato in un discorso al Parlamento questo martedì.
Re Alberto II non ha ancora deciso se accettare o meno le dimissioni. (continua a leggere)
"Leterme aveva fissato al 15 luglio la data limite per riuscire ad approvare una maggiore decentralizzazione del potere verso le regioni.
Prima delle elezioni generali del giugno scorso Leterme aveva promesso ai suoi sostenitori ancora più poteri devoluti ai governi regionali, in uno Stato che è già il più decentrato d'Europa.
Nella Vallonia francofona - dove la disoccupazione è più elevata e l'economia stagnante - ci sono stati timori che questo avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Leterme era entrato in carica nel mese di marzo - dopo nove mesi di stallo politico - a capo di una coalizione mista di partiti di lingua fiamminga (olandese) e francese: i cristiano-democratici settentrionali fiamminghi di Leterme e i socialisti francofoni meridionali della Vallonia.
Costituzionalmente - e praticamente - un'amministrazione in Belgio deve includere i membri di entrambi i gruppi linguistici che si dividono il Paese.
Il quadro della situazione
In Belgio le due comunità, Valloni e Fiamminghi, sembrano esistere fianco a fianco, ma con poca interazione.
Non ci sono giornali, radio o stazioni televisive nazionali, presenti in entrambe le regioni del Belgio. Nessun singolo partito attraversa la barriera linguistica e geografica tra le due regioni.
Lo stesso Primo Ministro Yves Leterme ha affermato che è solo il re, l'amore per la birra e la squadra di calcio che unisce i Belgi - e la squadra di calcio non è stata nulla di eccezionale negli ultimi anni.
Leterme ha anche descritto il Belgio come "un incidente della storia" con "nessun valore intrinseco", per poi descrivere i francofoni come gente a cui "manca la capacità mentale per imparare il fiammingo".
Yves Leterme dei cristiano-democratici fiamminghi è diventato primo ministro belga lo scorso marzo, al posto di Guy Verhofstadt, caduto dopo nove anni in carica.
Tradizionalmente il Primo Ministro proviene da uno dei partiti di maggioranza fiamminga.
Ma i negoziati che hanno portato alla formazione di questo governo di coalizione sono stati a lunghi e tortuosi.
Il punto chiave da superare è stato la riforma costituzionale.
Leterme, uscito chiaramente vincitore dalle elezioni nel giugno dello scorso anno, aveva promesso ai suoi sostenitori un reale e significativo cambiamento.
Pur essendo il Belgio lo stato più decentralizzato d'Europa, egli aveva promesso di passare ancora più poteri dal governo federale alle regioni.
Questione di soldi
Ma mentre vi è un forte appoggio alla decentralizzazione nelle Fiandre di lingua olandese, a nord del paese, i francofoni in Vallonia, a sud, sono rimasti piuttosto rigidi.
La loro regione è molto più povera, con la disoccupazione in aumento e un'economia che balbetta.
Alcuni temono che la "riforma costituzionale" sia un modo di ridurre la quantità di denaro che si trasferisce dalla ricca regione fiamminga alla impoverita Vallonia.
Da parte loro, i politici fiamminghi sostengono che è giusto che abbiano voce in capitolo sul modo in cui parte di questo denaro viene speso. Si chiedono perché tocchi a loro sovvenzionare le politiche economiche e un elevato tasso di disoccupazione in Vallonia.
Tratto da:
New Belgian PM faces rocky road di Dominic Hughes
su BBCNEWS, Regno Unito, 20 marzo 2008
Belgian PM offers his resignation
su BBCNEWS, Regno Unito, 15 luglio 2008
traduzione di Bruno Picozzi
martedì 15 luglio 2008
Il Primo Ministro belga presenta le dimissioni
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