venerdì 14 novembre 2008

I leader del mondo discutono di cultura di pace

Non è mia abitudine intervenire sostanzialmente in un articolo scritto da altri ma questo è speciale. I leader politici e religiosi del mondo si sono riuniti a margine della sessione annuale dell’Assemblea Generale dell’ONU e hanno parlato. Il servizio che segue vuole convincerci che essi hanno parlato di cultura di pace, ma a mio giudizio essi hanno solo parlato. Frasi vuote e insignificanti, tutt’al più scontate. Come bambini di prima elementare davanti al primo tema: “Costruire un mondo migliore”. Svolgimento: “Io tutte le sere prego Gesù Bambino di farmi essere buono!”
Costruire una cultura di pace è ben altra cosa che proclamare frasi fatte o buone intenzioni.



Dall’emittente radio dell’ONU, servizio di Diane Penn

Un incontro ad altissimo livello sul dialogo interreligioso si concluderà oggi al quartier generale delle Nazioni Unite. La sessione speciale in corso dell’Assemblea Generale dell’ONU ha messo insieme i leader politici e religiosi del mondo che sono impegnati nel costruire una cultura di pace. Questa mattina I partecipanti hanno ascoltato il discorso del Presidente statunitense uscente George Bush, che ha parlato del ruolo che la fede ha giocato nella sua vita.

Bush: ”Una delle mie convinzioni fondamentali è che ci sia un Dio onnipotente e che ogni uomo, donna e bambino sulla faccia di questa terra porta la sua immagine. La fede mi ha sostenuto attraverso le sfide e le gioie della mia presidenza. E la fede mi guiderà per il resto dei miei giorni. (…) Noi possiamo professare diverse credenze e culti in luoghi diversi, ma la nostra fede ci porta a valori comuni. Riteniamo che Dio chiama ad amare i nostri vicini e a trattare l'un l'altro con compassione e rispetto. Riteniamo che Dio ci chiama a vivere in pace e a opporsi a tutti coloro che usano il suo nome per giustificare la violenza e l'assassinio.”

La due giorni di riunione si è tenuta, su richiesta del Regno di Arabia Saudita per promuovere la comprensione e la cooperazione tra religioni e culture. Come ha osservato il re della Giordania Abdullah II, sarebbe impossibile parlare di armonia interreligiosa, in particolare tra l'Oriente e l'Occidente, senza discutere della risoluzione dei conflitti in Medio Oriente.

Re Abdullah II: “Il conflitto tra Israele e Palestinesi è il cuore dei conflitti nella nostra regione. Si tratta di un conflitto politico ed esige una soluzione giusta e negoziata ... che porti uno Stato e la libertà per i palestinesi e la sicurezza regionale e il riconoscimento di Israele.”

Il presidente israeliano Shimon Peres ha detto che i popoli della regione hanno condiviso speranze e sogni, rilevando che ci sono bambini chiamati col nome dei profeti del giudaismo, del cristianesimo e dell’Islam.

Peres: “Avraham, Abramo e Ibrahim crescono come avversari, nell’odio. Perché? Perché Mosè, Moshe e Musa devono vivere in questo modo? I nostri profeti ci hanno chiesto: 'Non abbiamo tutti un solo padre? Non ci ha creati tutti un solo Dio? Perché agiamo falsamente, ogni uomo contro suo fratello, profanando l'alleanza dei nostri padri?”

Il Primo Ministro palestinese Salam Fayyad ha osservato che la tolleranza religiosa e la coesistenza sono pre-requisiti per la pace.

Fayyad: Al fine di preservare questa nobile condizione umana che tutte le religioni, senza eccezioni, hanno chiesto, dobbiamo promuovere e approfondire un dialogo volto a raggiungere la pace tra gli uomini. E per evitare conflitti dobbiamo sopprimere tutti gli atti di aggressione e di arroganza e assicurare il rispetto per le differenze tra le religioni, le culture e le civiltà dei popoli.

La due giorni di sessione ha riunito i leader di tutto il mondo. Alla vigilia della riunione il presidente dell’Assemblea Generale, Miguel d'Escoto Brockmann, ha dichiarato che l’incontro non è stato sulla religione o sulla teologia, ma sui valori.

Brockmann: “E’ per raggiungere il fondamento dei nostri valori religiosi o delle nostre convinzioni etiche che è necessario dare fiducia all’umanità. Si sente molto parlare di dare fiducia a Wall Street, a questo o a quello. L'umanità si trova in un fallimento morale. Abbiamo la necessità di ritrovare fiducia.


Tratto da:
World leaders continue their discussion on a culture of peace
su United Nations Radio, ONU, 13 novembre 2008
tradotto da Bruno Picozzi


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutti questi potenti, che parlano di Dio e di religione (per inciso siamo anche noi credenti e praticanti), ma il credo è seguito dall'azione? Vorremmo dirlo soprattutto al presidente Bush, che "in nome del suo Dio" ha fatto una sua peronale crociata.

Anonimo ha detto...

Spero di vedere un cambiamoento alla Casa bianca con Obama e di vedere un'America più unita.

Anonimo ha detto...

beh,è incredibile la differenza negli ultimi anni in america,fino a 50 anni fa un nero non poteva nemmeno entrare in un bar o su di un autobus,invece ora un nero è diventato presidente d'america,incredibile...
by s.m.s. guido dorso