1 milione trecentomila firme contro la democradura della legge Gasparri
1 milione trecentomila firme per il rispetto dei diritti umani e per il principio di autodeterminazione dei popoli
1 milione trecentomila sguardi di disapprovazione verso la fiaccola che celebra il potere di chi non mette in discussione il suo potere
1 milione trecentomila voci contro l'opportunismo spudorato dei governi occidentali che antepongono la crescita del PIL alla questione morale
1 milione trecentomila cori contro il genocidio culturale in Tibet e Turkestan orientale, contro le 5.000 condanne a morte ogni anno, contro la repressione del dissenso
1 milione trecentomila televisori spenti durante i Giochi Olimpici 2008
1 milione trecentomila copie invendute della Gazzetta dello Sport
1 milione trecentomila click in meno sui siti web di Repubblica e Corriere
1 milione trecentomila contratti pubblicitari in meno per chi ci propina informazione svuotata di ogni contenuto
1 milione trecentomila persone che credono che un mondo diverso sia possibile

Gandhi disse: devi essere tu il cambiamento che chiedi al mondo!
Sarebbe una pretesa contraria ad una vera cultura di pace chiedere a poche migliaia di atleti professionisti di sacrificare tutto il loro lavoro di anni, di sacrificare magari l'unica possibilità nella vita di ottenere uno sponsor, perché ***io*** non sono d'accordo col significato di questi Giochi Olimpici 2008.
Io non sono d'accordo quindi io boicotto! Non guardo i Giochi in TV, non compro i giornali che ne parlano, non ne parlo con gli amici, li cancello dalla mia esistenza. Io vivrò quest'anno senza le Olimpiadi.
Questa è lotta non violenta, resistenza intellettuale, cittadinanza attiva: spegniamo la fiaccola olimpica con il freddo della nostra disapprovazione!
Con la stessa disapprovazione colpiremo gli ipocriti accordi commerciali firmati dai nostri ministri ciechi, i tributi ad un regime illiberale da parte dei nostri ministri sordi, il silenzio sui diritti umani dei nostri ministri muti.
Con la stessa disapprovazione colpiremo tutti gli atti di abuso, sopraffazione, repressione, cancellazione dell'opposizione e del dissenso che si consumano in tutti i Paesi del mondo, dalla Cina all'Italia, da Tien An Men ad Abu Ghraib a Bolzaneto.
Alzeremo la voce nello stesso momento contro tutte le bugie dette per giustificare le guerre, contro tutte le guerre nascoste del mondo, contro il predominio dell'economia sulla società civile, contro l'aumento del PIL a danno della questione morale, contesteremo l'arroganza di chi crede che avere il potere significhi avere la verità.
Spegniamo la fiaccola, simbolo incolpevole dell'ingiustizia nel mondo.
Durante i Giochi Olimpici, spegniamo la televisione!
Questo appello parte dal BIPPIblog ma deve viaggiare nella rete. Invito tutti i bloggers a pubblicarlo.
Invito tutti i miei cinque lettori a copiare e incollare questo post su tutti i blog e i forum che riuscirete a trovare, sulle message boards, nelle mailing list. Traducetelo in altre lingue, mandatelo a tutti per mail, affiggetelo nelle bacheche universitarie, mettetene a parte i giornali e le radio.
Invito tutti coloro che vivono senza catene a dissociarsi da questi Giochi Olimpici 2008 e a dichiararlo con un messaggio. Dichiararlo è importante, che tutti possano leggerlo ed esserne coscienti: io non sono d'accordo!
Siamo milioni, non restiamo muti anche noi in questo deserto di telegiornali muti; facciamo sentire forte la nostra voce su internet, ultimo luogo della libertà intellettuale; colpiamo il potere cieco, muto e sordo nel suo regno ovattato di denaro e pubblicità; urliamo la nostra protesta pacifica nell'unico modo che la nomenklatura e la casta sanno ascoltare: spegniamo la televisione!
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