venerdì 4 aprile 2008

Congo RD, il mostro creato dal Belgio


Ricevo e pubblico questa lettera di Katia Rossi, cooperante nella Repubblica Democratica del Congo (Congo RD).
Ciao Bruno e tutti gli altri.
Sono in RD CONGO, in uno sperduto villaggio nel Kasai Occidentale. Ho visto la
cartina con tutti i conflitti nel mondo, forse non sapete che qui siamo ancora in guerra... o meglio guerriglia. Nella regione dell'Est, quella più ricca, anche se oramai il Congo è una miniera di minerali preziosi ovunque. A fine gennaio c'è stata la firma di un accordo di pace tra il governo e i capi di alcune fazioni in lotta. I motivi economici sono alla base di tutto, come al solito ovviamente. Qui si aggiunge che la vicinanza con il Ruanda gioca un ruolo determinante. Questo paese ha contribuito con uomini e mezzi all'istallazione di Kabila padre, si mormora che sia stato alla base del suo omicidio, e ora fomenta la guerriglia. Il figlio adottivo, Joseph Kabila, probabilmente tanzaniano, succeduto al padre, non rispetta gli "accordi presi". Pare che riguardino la cessione di una parte del Congo al Ruanda. Ovviamente zone minerarie...
La Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire, è uno degli Stati più grandi e sfortunati dell'Africa. Diventato colonia dopo la Conferenza di Berlino del 1885, il Congo fu dichiarato proprietà privata del re del Belgio Leopoldo II. Gli indigeni dovevano raccogliere caucciù per conto del re, e ne dovevano raccogliere molto, giacché il mercato era in espansione per la crescente domanda di autoveicoli e relativi pneumatici. Questa produzione fece la fortuna di Leopoldo e dei suoi eredi ma le condizioni di lavoro erano da girone dell'inferno. Le pratiche di punizione collettiva e mutilazione preventiva (si mozza la mano a uno per educarne dieci) erano all'ordine del giorno.
Tra il 1885 e il 1908, i mercenari che lavoravano per conto del re del Belgio assassinarono tra i 5 e i 15 milioni di Congolesi (per paragone, si calcola che nel carnaio della Prima Guerra Mondiale morirono 18 milioni di persone).
Il processo di indipendenza promosso da
Patrice Émery Lumumba negli anni '50 fu ovviamente gestito dal Belgio, che si ritirò dal Congo lasciando un Paese grande quanto mezza Europa, multietnico, socialmente ed economicamente devastato, preda delle multinazionali e assolutamente vuoto di competenze amministrative e politiche.
Quando Lumumba cercò l'aiuto dei Sovietici per risolvere i gravi problemi interni, i governi americano e belga decisero di farlo fuori. Arrestato dal colonnello
Mobutu, su ordine del ministro degli esteri belga fu consegnato ai ribelli dai quali fu torturato e ucciso. Il suo corpo venne disciolto nell'acido.
Mobutu ribattezzò il Paese Zaire e instaurò un regime dittatoriale filo-occidentale fino al 1997, quando fu rovesciato dal ribelle
Laurent-Désiré Kabila, il quale fu a sua volta assassinato nel 2001. Gli successe il figlio Joseph Kabila che nel 2006 è stato riconfermato alla guida del Paese dalle prime elezioni democratiche della storia del Congo.
Dal 1997 al 2003 il Congo RD è stato teatro di due guerre che hanno coinvolto 8 nazioni africane e ucciso oltre 5 milioni di persone, in buona parte civili (per paragone, si calcola che nel carnaio del Vietnam morirono 2 milioni di persone). Attualmente guerre minori si trascinano in Kivu, Ituri e Katanga, nel totale disinteresse internazionale.

La cartina mostra la divisione del Paese in aree controllate dalle varie milizie.


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