mercoledì 16 aprile 2008

Il Nepal dalla guerra alla pace


Quest'uomo ha un nome complicato ma è meglio conosciuto come Prachanda, il Feroce.
Ha guidato per dieci anni una decina di migliaia di Maoisti nepalesi in una sanguinosa guerra contro la pluricentenaria monarchia e i suoi centomila soldati, in un Paese di quasi 30 milioni di abitanti. La guerra ha fatto oltre 13mila morti, ci sono stati abusi, rapimenti, torture, massacri, orrori di tutti i generi. Entrambi gli eserciti ne sono stati responsabili, i civili ne sono stati le vittime, come sempre.

Nel 2006 i partiti di opposizione e i Maoisti si sono accordati su un programma democratico basato sull'abolizione della monarchia, e la guerra è finita. Il re ha fatto di tutto per opporsi ma alla fine ci sono state elezioni democratiche, supervisionate da un gruppo internazionale di osservatori guidato da Jimmy Carter, ex Presidente degli Stati Uniti. Il governo americano annovera i Maoisti nepalesi nella lista dei terroristi!
I civili, un tempo vittime, sono diventati gli attori e hanno votato democraticamente per un'assemblea costituente nella quale i Maoisti hanno stravinto la maggioranza dei seggi, contrariamente ad ogni previsione degli osservatori occidentali.
Altri partiti a vincere le elezioni sono stati gli autonomisti del sud che lottano, con gli scioperi e con le armi, per i diritti dei Madhesi, popolo maggioritario nelle pianure ricche meridionali. Chi ha chiamato i Madhesi al boicottaggio è stato sconfessato dalla grande partecipazione al voto.
Il feroce Prachanda ha portato i suoi sostenitori alla guerra ed ora li porta alla pace, in una democrazia che scriverà una nuova costituzione, abolendo la monarchia e i suoi privilegi, facendo riforme agrarie e cercando buone relazioni con i potenti vicini, India e Cina.
Il popolo, chiamato a votare, gli ha dato estrema fiducia. La fiducia gli verrà tolta se le promesse dei Maoisti non diventeranno realtà.


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