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Educazione alla cultura della pace.
Qualcuno pensa che dipenda dalla scuola, qualcuno addita la famiglia, altri scaricano il peso su Gesù Bambino. Per molti sono solo parole. Faremo un grande passo avanti quando capiremo che una cultura di pace dipende da tutti, da tutti noi. Soprattutto da coloro che hanno grande ascendente sui giovani: genitori, insegnanti, precettori, divi. Certo, proprio quei VIP del mondo dello spettacolo nei quali i giovani si identificano. Essi trascorrono molte ore al giorno con i ragazzi e gli parlano di un mondo finto che a tutti i ragazzi sembra vero. I ragazzi sempre più tendono a quel mondo, lo sognano, lo imitano.
Mi permetto di dire che non si sta facendo un buon lavoro!
Siamo tutti cresciuti a botta di sparatorie e omicidi televisivi, vendette fai-da-te, videogames distruttivi, buoni contro cattivi, forti contro deboli, rossi contro neri, competizioni esasperate in ogni angolo della nostra vita. L'avversario non si rispetta nè si comprende, si irride, si aggredisce verbalmente, si attacca fisicamente, lo si priva di ogni simpatia e umanità, è solo un nemico da distruggere. Come nel pluripremiato videoclip "Girlfriend" della bella Avril Lavigne, idolo degli adolescenti, in cui edificanti atti di prepotenza sfacciata e bullismo tre-contro-uno, assolutamente privi di ironia, vengono gratificati con il premio per il "Miglior Video Canadese", essendo questo il videoclip più cliccato di tutti i tempi su Youtube.
Che mi prendano pure per uno stupido moralista: a me quel videoclip sembra imbecille, volgare e diseducativo!!!
sabato 12 aprile 2008
Non si sta facendo un buon lavoro!
Labels:
Cultura di guerra,
Cultura di pace
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1 commento:
E che dire del video "Objection" di Shakira? Anche li' scene di violenza e di odio tra due rivali in amore. Bell'esempio di soluzione pacifica dei conflitti!!
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