lunedì 28 aprile 2008

Spegniamo la fiaccola, spegniamo la televisione.

1 milione trecentomila firme contro la democradura della legge Gasparri
1 milione trecentomila firme per il rispetto dei diritti umani e per il principio di autodeterminazione dei popoli
1 milione trecentomila sguardi di disapprovazione verso la fiaccola che celebra il potere di chi non mette in discussione il suo potere
1 milione trecentomila voci contro l'opportunismo spudorato dei governi occidentali che antepongono la crescita del PIL alla questione morale
1 milione trecentomila cori contro il genocidio culturale in Tibet e Turkestan orientale, contro le 5.000 condanne a morte ogni anno, contro la repressione del dissenso
1 milione trecentomila televisori spenti durante i Giochi Olimpici 2008
1 milione trecentomila copie invendute della Gazzetta dello Sport
1 milione trecentomila click in meno sui siti web di Repubblica e Corriere
1 milione trecentomila contratti pubblicitari in meno per chi ci propina informazione svuotata di ogni contenuto


1 milione trecentomila persone che credono che un mondo diverso sia possibile

Gandhi disse: devi essere tu il cambiamento che chiedi al mondo!

Sarebbe una pretesa contraria ad una vera cultura di pace chiedere a poche migliaia di atleti professionisti di sacrificare tutto il loro lavoro di anni, di sacrificare magari l'unica possibilità nella vita di ottenere uno sponsor, perché ***io*** non sono d'accordo col significato di questi Giochi Olimpici 2008.
Io non sono d'accordo quindi io boicotto! Non guardo i Giochi in TV, non compro i giornali che ne parlano, non ne parlo con gli amici, li cancello dalla mia esistenza. Io vivrò quest'anno senza le Olimpiadi.

Questa è lotta non violenta, resistenza intellettuale, cittadinanza attiva: spegniamo la fiaccola olimpica con il freddo della nostra disapprovazione!

Con la stessa disapprovazione colpiremo gli ipocriti accordi commerciali firmati dai nostri ministri ciechi, i tributi ad un regime illiberale da parte dei nostri ministri sordi, il silenzio sui diritti umani dei nostri ministri muti.
Con la stessa disapprovazione colpiremo tutti gli atti di abuso, sopraffazione, repressione, cancellazione dell'opposizione e del dissenso che si consumano in tutti i Paesi del mondo, dalla Cina all'Italia, da Tien An Men ad Abu Ghraib a Bolzaneto.
Alzeremo la voce nello stesso momento contro tutte le bugie dette per giustificare le guerre, contro tutte le guerre nascoste del mondo, contro il predominio dell'economia sulla società civile, contro l'aumento del PIL a danno della questione morale, contesteremo l'arroganza di chi crede che avere il potere significhi avere la verità.

Spegniamo la fiaccola, simbolo incolpevole dell'ingiustizia nel mondo.
Durante i Giochi Olimpici, spegniamo la televisione!

Questo appello parte dal BIPPIblog ma deve viaggiare nella rete.
Invito tutti i bloggers a pubblicarlo.
Invito tutti i miei cinque lettori a copiare e incollare questo post su tutti i blog e i forum che riuscirete a trovare, sulle message boards, nelle mailing list. Traducetelo in altre lingue, mandatelo a tutti per mail, affiggetelo nelle bacheche universitarie, mettetene a parte i giornali e le radio.

Invito tutti coloro che vivono senza catene a dissociarsi da questi Giochi Olimpici 2008 e a dichiararlo con un messaggio. Dichiararlo è importante, che tutti possano leggerlo ed esserne coscienti: io non sono d'accordo!

Siamo milioni, non restiamo muti anche noi in questo deserto di telegiornali muti; facciamo sentire forte la nostra voce su internet, ultimo luogo della libertà intellettuale; colpiamo il potere cieco, muto e sordo nel suo regno ovattato di denaro e pubblicità; urliamo la nostra protesta pacifica nell'unico modo che la nomenklatura e la casta sanno ascoltare: spegniamo la televisione!


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono totalmente d'accordo nello spegnere la TV per i Giochi Olimpici: credo anche io che sia l'unico modo che abbiamo di protestare senza violenza e di dire "noi non approviamo!".

Anonimo ha detto...

Approvo completamente l'iniziativa.
Anche io non sono d'accordo e spengo il televisore!!!

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo. Tanto d'accordo che già a marzo avevo lanciato una iniziativa analoga sul mio blog.
Boicotto le olimpiadi pechinesi e gli sponsor: bisogna colpire gli sponsor, perchè è lì che girano i soldi.

ilBuonPeppe
www.pleonastico.it

Bippi ha detto...

Dal blog pleonastico.it, 16 marzo 2008

L'elenco degli sponsor è visibile in questa pagina del sito ufficiale, e quelli a cui prestare maggiore attenzione, i più direttamente coinvolti con la manifestazione, sono nel gruppo definito “Beijing 2008 partners”. A parte le aziende cinesi di cui qui da noi è probabilmente difficile trovare i prodotti, due nomi spiccano per fama e diffusione: Adidas e Volkswagen.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo su tutto tranne la "questione" Tibet che mi pare debba essere affrontata tenendo conto della feroce teocrazia dei lama che ha dominato e ancora, con l'altrettanta ferocia del cinocomunismo imperversa sul popolo tibetano.

Anonimo ha detto...

Ciao, sono totalmente d'accordo. Ti quotero' il post sul mio blog e cerchero' di sensibilizzare i miei conoscenti.
BEIJING 2008: SPEGNERE LA TV, BOICOTTARE, PROTESTARE.
Non legittimiamo il regime cinese.

Alessio

www.ale1980italy.wordpress.com

Bippi ha detto...

Nel post Brindiamo brindiamo di qualche settimana fa affrontavo la questione della teocrazia dei Lama senza peli sulla lingua, che mi sia riconosciuto.

Il boicottaggio "televisivo" dei Giochi non deve essere un atto contro la Cina ma contro l'intero sistema di potere che ha portato a questa situazione di oppressione del popolo tibetano, partendo dalla teocrazia medievale dei Lama fino ad arrivare all'attuale etnocidio in salsa cinese, il tutto condito dall'ipocrisia dei nostri governi occidentali, i quali hanno voluto i Giochi a Pechino e contro i quali, principalmente, bisogna alzare la voce, spegnendo la televisione.

Infatti, mentre noi discutiamo di cosa sia peggio tra il passato regime maoista, la teocrazia dei Lama e l'attuale cinocapitalismo, in Tibet si muore "di opinione".

Bruno Picozzi

Anonimo ha detto...

sono totalmente in disaccordo riguardo questo articolo.
1.le olimpiadi non sono dedicate ad un governo, ma ad una città: Pechino.
2.boicottiamo le olimpiadi, ma il 99,99% degli oggetti che indossiamo, usiamo, mangiamo e vediamo sono MADE IN CHINA.
3.Le olimpiadi sono una manifestazione che unisce i paesi del mondo in nome di un valore: lo sport.
Non voglio che persone intelligenti come voi cadano in una strumentalizzazione politica...
chiedo di riflettere in nome dell'educazione alla pace.