giovedì 20 marzo 2008

Fuori dal mio cortile


Sull'editoriale di Carta del 14 marzo c'era il seguente brano.
Non c'è forse modo peggiore per affrontare i nodi posti dai movimenti territoriali emersi in Italia negli ultimi anni che ridurli a numeri.
Il Sole24Ore di oggi riporta i risultati di uno studio sui presunti casi di «sindrome Nimby», l'etichetta molto mediatica appiccicata ai movimenti di cittadini che contestano opere «pubbliche» solo in apparenza. Secondo il rapporto, ci sono in Italia 193 opere «bloccate»
per le proteste delle popolazioni locali. E va da sé che, per il giornale confindustriale, tutto questo è inaccettabile. Centrali elettriche, inceneritori, discariche e rigassificatori sono i progetti più contestati. I numeri sono fuorvianti, in molti modi: non dicono nulla della qualità dei progetti, né dei motivi delle critiche, né della storia dei territori e dei movimenti. Tutto è riassunto in una cifra, un dato da filtrare e da interpretare «economicamente». E invece, molto spesso, dietro ogni «no» c'è un «sì», a modelli energetici diversi, a gestione dei rifiuti più sensate o ad altre formule di mobilità, che la politica corrente e la narrazione del paese che fanno i grandi media relega, quando va bene, nelle note di colore dedicate a «movimenti» difficili da interpretare e impossibili da legittimare.
Come se la «sindrome» portasse a fare discorsi sconnessi, deliri ecologisti o miraggi di democrazia energetica.
Parafrasando il ragionamento, ridurre a cifre e slogan gli innumerevoli movimenti, violenti o meno che siano, di contestazione dei poteri costituiti significa cancellare le ragioni delle contestazioni in favori di giudizi etici o politici affrettati e incompleti. Ecco dunque che quelli sono terroristi, quegli altri assassini, lassù non conoscono la storia, laggiù non rispettano la geografia, e nessuno si cura del perché delle persone prendono un'arma e uccidono altre persone.

Ricordo una frase che ho ascoltato tre volte nella vita, detta con parole leggermente diverse ma non troppo: "Quelle sono persone ignoranti, contadini che picchiano le proprie mogli e maltrattano i propri figli."
La prima volta fu un ragazzo russo, parlando degli indipendentisti Ceceni.
La seconda volta fu una ragazza turca, parlando dei nazionalisti Kurdi.
La terza volta fu un ragazzo indiano, parlando dei separatisti Kashmiri.

Suppongo che ci sia solo torto quando si parla di bombe e carri armati, ma mi sembra di capire che quasi sempre chi spara contro il potere costituito lo fa per dire "Nimby", Not In My Back Yard: fuori dal mio cortile! Se i poteri costituiti ascoltassero le parole forse nessuno avrebbe bisogno di sparare...


2 commenti:

Micha ha detto...

Il pro-peace-john-lennon-bippi-swiss-knife:
http://www.yankodesign.com/index.php/2008/03/19/john-lennons-swiss-army-knife/


Berthold Brecht una volta che detto l'sta determinando la coscienza (das Sein formt das Bewusstsein), quindi la trasformazione dei mezzi, i giochi, i knifes, trasforma la coscienza e genera la pace?

Micha ha detto...

Ora alla nimby-sindrome: Penso che sia a volte molto divertente ostruire le cose il governo fa protestando. Come la guida dei hitchhikers della Douglas Adams con i primi capitoli della galassia la casa di qualcuno deve essere distrutta dai caterpilars di governo poco prima che il mondo intero esplode. Di storia i unvails anche la domanda, perchè il governo non ha convinto le cose più importanti per fare che importunare la gente con i relativi programmi ignari? Appesantire dei guadagni per ognuno contro i guadagni per i gruppi particolari è che cosa il governo deve fare. Molti gruppi influenti di periodi sono curati in favore. Molte volte il governo deve danneggiare un piccolo gruppo di persone per avvantaggiare la maggioranza, a volte il governo fa qualcosa stupido ed ognuno che ancora abbia occhi abbastanza luminosi vedere la luce del giorno, deve gridare fuori con rabbia e la protesta sopra esso... In ogni caso è e dovrebbe essere tutto a destra da protestare e discutere chiaramente e la lotta per esso deve possedere l'opinione. In molti paesi questo è nè possibile nè tollerato e mentre un governo efficace che ascolta l'ogni grida per Nimby è praticamente impossible imporre, un governo dovrebbe non ignorare mai le richieste di un gruppo abbastanza grande per generare il ruckus severo. È nell'interesse di ognuno mantenere essere pacifico. Infine, governi in sè sono alimentazione-power-preservers nello stesso senso che l'operaio normale prova a conservare la sua propria posizione disprezzando le nuovi macchine ed autmatisms. I governi dovrebbero capire che la capacità di integrare le nuove opinioni e richieste è importante quanto le nuove abilità imparanti del calcolatore come operaio di tanto in tanto. Per per continuare semplicemente con il tempo che passano vicino e che non ottengono indietro ed il sovraccarico da inevitabile.