mercoledì 19 marzo 2008

A Leopardi il premio Nobel per la pace


Stamattina ho preso qualche minuto per chattare con un'amica dalla Lituania. Una ragazza giovane, intelligente e preparata, sicuramente una delle persone migliori che abbia incontrato in questi anni.
Riporto una parte del nostro discorso.
io - che ne pensi del BIPPIblog?
lei - mi piace, solo che queste cose mi fanno davvero paura
io - paura?
lei - mhm
non saprei proprio come essere d'aiuto per cambiare qualcosa
è come tenere gli occhi chiusi
ci deve essere un'altra maniera di fare qualcosa più adatta a gente semplice come me
io - la cosa più importante, questo vale per ciascuno di noi, è cambiare se stessi
chiudere gli occhi non è la strada giusta
se ognuno di noi cambiasse anche solo un po', il mondo sarebbe un posto di gran lunga migliore
lei - lo so, ma stare qui seduta in una bella casa piena di comodità a dire che sono molto preoccupata per quel che succede è come tenere gli occhi chiusi
Vedo questo atteggiamento un po' dappertutto. I ragazzi si sentono piccoli e incapaci d'intervenire nelle grandi questioni del mondo che è una giungla malvagia e senza legge e allora meglio occuparsi di cose più vicine e semplici, di sport, del cellulare e del Grande Fratello. La stessa democrazia, che è attivismo e partecipazione, si trasforma in inconsapevole e annoiata espressione di voto, con grande felicità di uomini famosi che non hanno nulla da dire.
Perché ribellarsi è inutile tanto nulla cambierà, meglio vivere in pace con sé stessi e opporsi al dolore chiudendo gli occhi, come dicono del giovane Giacomo Leopardi.
Leopardi, ci insegnano a scuola, è un pessimista triste e infatti tutti i ragazzi ne hanno le tasche piene.

Invece Leopardi, il grande Leopardi, a 38 anni, poco prima di morire e nella sua età più cosciente, matura l'auspicio di una società rinnovata in senso solidale, non per astratti insegnamenti di morale o di religione, ma per la presa di coscienza che solo la resistenza comune verso il nemico naturale, il male, possa rendere gli uomini veramente uomini, e la vita degna di essere vissuta.
Questo Leopardi, il grande Leopardi, lo vestirei con l'ombrellino di BIPPI per vederlo in prima fila a dire no alla guerra, al sopruso, all'imposizione, alla violenza, alle torture, all'ingiustizia, alla xenofobia, all'assimilazione forzata delle culture minori, alla distruzione dell'ambiente, no alle bugie, alle paure telecomandate, ai bisogni indotti, all'ignoranza di governo.
Questo Leopardi verrebbe con me a manifestare contro i megaprogetti distruttivi, contro le occupazioni militari, contro le caste governative, contro le disfunzioni pilotate.
Questo Leopardi sarebbe un grande attivista per la pace.
Propongo per Leopardi il premio Nobel per la pace, alla memoria!


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