lunedì 3 marzo 2008

Venti di guerra in Sudamerica


Perché milioni di cittadini colombiani sono fuggiti dalle loro case?


In Colombia si produce tanta cocaina, questo lo sanno in molti. C'è la guerra ma lo sanno in pochi, anche se ha causato 40.000 morti e 3 milioni di rifugiati, seconda emergenza rifugiati al mondo dopo il Sudan. Tra i pochi che sanno, alcuni parlano di terrorismo (che oggi va bene a tutte le salse) altri semplicisticamente di narcotraffico, come in Russia si semplifica la Cecenia parlando di banditi e come Cavour semplificava il sud Italia parlando di briganti.

Álvaro Uribe è il Presidente della Colombia. Dalla sua elezione nel 2002 ha mantenuto una linea politica di fermezza contro i ribelli marxisti delle FARC, che gli uccisero il padre durante un tentativo di rapimento. La politica di Uribe gli ha procurato grande amicizia con gli USA e miliardi di dollari in aiuti contro il narcotraffico.

A est della Colombia c'è il Venezuela che, non tutti sanno, è tra i primi dieci produttori di petrolio al mondo. Hugo Chávez è il presidente del Venezuela, leader carismatico della nuova sinistra latino-americana, seguace di Simón Bolívar e Che Guevara. La politica di Chavez, così vicina al cubano Fidel Castro, lo ha reso "antipatico", per così dire, negli USA. Chavez del resto condivide l'antipatia visto che fa di tutto per allontanare il continente sudamericano dalle politiche nordamericane (NAFTA, guerra al terrorismo...).

Le FARC considerano Chavez un alleato, per questioni ideologiche e politiche.
Chavez e Uribe non si piacciono. Men che meno da quando Chavez ha usato la sua influenza sulle FARC per far liberare alcuni ostaggi, tra cui la collaboratrice della cittadina francese Ingrid Betancourt, ex candidata alle presidenziali colombiane.

Due giorni fa aerei colombiani hanno bombardato un campo delle FARC oltre il confine con l'Ecuador e ucciso due tra i massimi leader del movimento. Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, buon alleato di Chavez, ha rotto le relazioni diplomatiche con la Colombia per protesta contro la violazione della sua sovranità nazionale, e ha inviato truppe al confine. Chavez, a sostegno di Correa, ha schierato dieci battaglioni di carri armati al confine con la Colombia e ha messo in stato d'allerta l'aviazione, oltre a rompere le relazioni diplomatiche.
Dicono gli analisti che una guerra tra i tre Paesi è improbabile ma non impossibile.

Chi vuole capirne qualcosa può leggere un ampio dossier su Reuters AlertNet, in inglese.



1 commento:

delia ha detto...

anche se guardo normalmente i tg, non ero riuscita a fare i collegamenti giusti tra la Colombia ed il Venezuela. Grazie