mercoledì 12 marzo 2008

Verschärfte Vernehmung


Lettera dall'America (estratto)
Sabato, 8 marzo 2008
di David Wright

Oggi si è verificato un evento davvero ignobile, davvero privo di tutto ciò che chiamiamo decenza; un evento così invasivo che la sua ricaduta potrà influenzare ogni angolo della società. Ricordate questa data, sabato, 8 marzo 2008: gli Stati Uniti d'America hanno approvato l'uso della tortura. Con la firma del veto al progetto di legge del Congresso che mette al bando la tortura, il presidente Bush ne ha approvato l'uso. Il Presidente ha brutalizzato la sua società. E questo avrà una ricaduta.
Il 'via libera' alla violenza di Stato alla fine toccherà tutti noi. Col passare del tempo, la brutalità di stato stravolgerà tutti. Il nostro Stato non la chiama tortura, ovviamente, preferendo il termine "Tecniche Avanzate di Interrogatorio".
Leggiamo da Wikipedia:
Andrew Sullivan, ex redattore del giornale The New Republic, ha affermato che 'l'interrogatorio duro' ha una notevole somiglianza con le tecniche che la Gestapo chiamava "Verschärfte Vernehmung", per la cui applicazione alcuni sono stati rinviati a giudizio dopo la seconda guerra mondiale e sono stati "riconosciuti colpevoli di crimini di guerra e condannati a morte". Oltre la somiglianza delle pratiche, il termine tedesco "verschärfte Vernehmung" può essere tradotto letteralmente con "interrogatorio duro".
Nel 1948 un tribunale norvegese ha descritto l'uso di ipotermia con parole identiche a quelle delle relazioni da
Guantanamo. La difesa usata dai nazisti per giustificare l'applicazione delle tecniche "è quasi testualmente quella dell'amministrazione Bush". In particolare il concetto di "combattente nemico illegale" è invocato per giustificare l'applicazione di queste tecniche su "ribelli prigionieri senza uniforme". L'ormai familiare scenario da bomba a orologeria usato come logica per consentire la tortura ha avuto il suo precursore nel "Terzo grado" della Gestapo. Ma se da un lato i metodi di interrogatorio dei nazisti sono stati definiti "tortura", il New York Times scrive che i metodi degli Alleati a quel tempo erano molto più efficaci e molto meno invasivi di quelli utilizzati ora dagli Stati Uniti.
Resta a loro eterna vergogna che Obama e Clinton (candidati democratici alle presidenziali 2008, ndr) erano troppo occupati a cercare di farsi eleggere per tornare a Washington e votare per la messa al bando della tortura. Questo mostra la misura in cui la nostra società ha già accettato la forza, il dolore e il male. Ma se pensiamo che questo sia stato uno sbaglio, guardiamo oltre. John McCain (candidato repubblicano alle presidenziali 2008, ex prigioniero di guerra in Vietnam dove ha subito torture,ndr) è tornato indietro e ha votato contro il progetto di legge. Sei anni di torture da parte dei cittadini dell'ultimo Paese che gli Stati Uniti hanno invaso e McCain non ha imparato nulla. Che sia attraverso la loro negligenza o la loro azione, coloro che vogliono guidare questa nazione nei prossimi quattro anni hanno iniziato in maniera veramente indecente.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Per molto meno di queste schifezze alla caserma di Bolzaneto sono stati imputati 44 "servitori dello stato". L'Italia ha ricevuto una condanna da Amnesty International per i fatti di Genova.

Anonimo ha detto...

gli USA hanno depennato la Cina dalla lista degli stati che violano i diritti umani
trovo assolutamente rivoltante che uno stato che tortura i prigionieri e che aggredisce altri stati si arroga il diritto di decidere chi rispetta i diritti umani e chi no.

Anonimo ha detto...

Avete visto il film Uno scandalo americano su youtube?
Ci vuole uno stomaco. In questo modo non si porta la pace ma la guerra.

Bippi ha detto...

Ieri un gruppo di manifestanti si e' schierato all'esterno dell'auditorium vicentino dove il candidato Veltroni faceva un comizio per affermare che «la democrazia non è uno slogan ma una pratica quotidiana, costruita dalla partecipazione e dalla condivisione di donne e uomini».

Affinche' nessuno si senta migliore degli Americani, ecco quanto riporta Carta quotidiano sulla vicenda di Bolzaneto:

Stamani in tribunale a Genova i pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto pene per 76 anni a carico di 44 imputati [su 45] accusati di vari reati per i cosiddetti fatti di Bolzaneto, avvenuti durante il G8 del 2001, ma hanno soprattutto spiegato che in quei giorni, in una caserma della polizia repubblicana, si praticò la tortura. I pm hanno riscontrato «almeno quattro» delle cinque tecniche di interrogatorio che la Corte Europea definì «inumani e degradanti» quando si pronunciò sulla repressione, da parte delle autorità britanniche, di tumulti e proteste nell’Irlanda del Nord negli anni settanta.
Ma poiché l’Italia è un paese molto speciale e non ha una legge ad hoc sulla tortura–unico fra i 15 paesi che formano il «nucleo centrale» dell’Unione europea–i pm non hanno potuto trattare il caso Bolzaneto come sarebbe stato necessario, appunto come un caso di tortura.
Eppure i pm hanno spiegato in aula, sulla base di alcune centinaia di testimonianze, che nella caserma, fra le altre cose, si sbattevano teste contro i muri, si spezzavano dita, s’infilava la testa di detenuti nel buco del water, si manganellavano persone inermi, si minacciavano le ragazze di stupro…

Anonimo ha detto...

da un dosiier del corriere della sera
In realtà, il concetto stesso di libertà occidentale è scaturito dalla consapevolezza che, se lo Stato ha il potere di arrivare tanto a fondo nell’anima di una persona e può a tal punto danneggiare un individuo, lo Stato stesso ha esaurito tutto l’ossigeno necessario alla sopravvivenza della libertà. Qualsiasi sistema di governo approvi la tortura, ha incorporato nel suo Dna un gene totalitario. Se il cuore della Costituzione degli Stati Uniti è la preservazione della libertà, allora l’assimilazione formale, nella legge americana, del diritto dello Stato a esercitare la tortura —attraverso la codifica legale di coercizione fisica, abuso e persino, nel caso di Krauthammer, tortura estesa di prigionieri della Cia — rischia di porre davvero termine all’esperimento americano di una società politica fondata sull’inalienabilità della libertà umana, tutelata non soltanto dalla prerogativa di grazia dell’esecutivo, madal dominio della legge.

adriano ha detto...

Ma non c'è nulla di nuovo. Gli Stati Uniti hanno sempre usato la tortura e l'Europa ha sempre fatto finta di non vedere, anzi, ha collaborato.
Chi vuole può leggre un bell'articolo su peacereporter del 2005
Negli Usa la tortura sta per essere dichiarata illegale. Ma non lo era già?

http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=4291