giovedì 28 agosto 2008

Abkhazia e Ossezia del Sud vogliono rimanere indipendenti da Mosca e da Tbilisi

La Russia si trova isolata diplomaticamente sul riconoscimento dell’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud. Alla ferma condanna da parte degli Stati Uniti e del G7 si aggiunge l’ipotesi di sanzioni da parte dell’Unione Europea, ventilate dalla presidenza francese. Inoltre il Presidente russo Medvedev non ha trovato presso gli alleati asiatici il supporto sperato.

Due giorni fa la Russia ha formalmente riconosciuto l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud come Stati indipendenti: il riconoscimento ufficiale dei due territori ribelli georgiani, e dunque della loro secessione da Tbilisi, è contenuto in altrettanti decreti firmati l’altro ieri dal presidente russo, Dmitry Medvedev, sollecitato in tal senso da entrambi i rami del Parlamento di Mosca.

Secondo il Ministro degli Esteri italiano Frattini la decisione unilaterale da parte del Cremlino di riconoscere l'indipendenza delle due repubbliche separatiste georgiane dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia «non ha un quadro di legalità internazionale alle sue spalle». «Una balcanizzazione su base etnica del Caucaso è un pericolo serio per tutti - ha aggiunto - si cambia il criterio della cittadinanza con la base etnica e ciò ci deve seriamente preoccupare tutti».

La Francia ha condannato «con fermezza» il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner.

Il governo georgiano ha immediatamente reagito al riconoscimento russo dell'indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia, parlando di «annessione» da parte di Mosca. «Si tratta di una evidente annessione di quei territori, che sono parte della Georgia», ha detto a Tbilisi il Viceministro degli Esteri georgiano Giga Bokeria.

Ma il Presidente dell’Abkhazia Sergey Bagapsh ha affermato che il suo Paese non ha alcuna intenzione di diventare parte della Russia. In un'intervista alla TV francese ha aggiunto comunque che l'Abkhazia è grata alla Russia che è stata l'unico Paese a dare aiuto nel corso di tempi difficili.

Secondo l’ex inviato della Russia alla NATO Dmitry Rogozin, il fatto che la Russia riconosca l’indipendenza delle due repubbliche dimostra che Mosca non ha alcuna intenzione di annettere i territori, come invece sostiene la Georgia. Il Ministro degli Esteri dell’ Abkhazia intende chiedere alle altre nazioni il riconoscimento dell’indipendenza. La richiesta sarà avanzata prima di tutto a quei Paesi che hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo.
L'attività diplomatica tra Russia e Abkhazia dovrebbe essere avviata nelle prossime settimane.

Ma nessun altro Stato ha ancora riconosciuto l’indipendenza dei due territori. Mentre gli Stati Uniti e le potenze europee hanno immediatamente condannato la mossa, sostenendo che questa viola il diritto internazionale, Medvedev non è riuscito a garantirsi pieno sostegno alla sua azione al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), un gruppo che collega Mosca con la Cina e con altri quattro Paesi ex-sovietici dell'Asia centrale.

La dichiarazione conclusiva del vertice infatti sembra dare un colpo al cerchio e uno alla botte dal momento che i membri della SCO hanno "espresso il loro supporto al ruolo positivo della Russia nella promozione della pace e della cooperazione nella regione" ma "esprimono grave preoccupazione in relazione alle recenti tensioni circa la questione dell’Ossezia del Sud e sollecitano le parti a risolvere pacificamente i problemi esistenti, attraverso il dialogo, a fare sforzi di riconciliazione e a facilitare i colloqui".

Il Kazakistan, un potente Stato centroasiatico produttore di petrolio e di gas, normalmente schierato con Mosca, ha affermato che è troppo presto per considerare il riconoscimento. Sembra invece avviarsi verso il riconoscimento la Bielorussia.

Nel frattempo sale la tensione tra Russia e Occidente. Le forze della NATO hanno aumentato la loro presenza nel Mar Nero, non lontano dalla costa dell’Abkhazia. Anche se la loro missione, secondo i comandanti della NATO, è la fornitura di aiuti umanitari in Georgia, gli Abkhazi sentono questa come una minaccia alla loro sicurezza e le autorità abkhaze hanno chiesto alla Russia di fornire protezione dal mare.
Nella giornata di giovedì, tre navi da guerra russe sono arrivate in Abkhazia per una missione di mantenimento della pace (peacekeeping). Mosca vuole che le sue forze di mantenimento della pace rimangano nella regione per aggiornare alcuni documenti legali e giungere alla firma di un trattato di sicurezza.

La Russia non ha ancora bloccato l'accordo sul transito militare della Nato in Afghanistan attraverso il suo territorio, ma «potrebbe farlo», ha detto il vice capo di Stato maggiore russo, Anatoly Nogovitsin, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Ria Novosti. Secondo l'alto esponente del Ministero della Difesa, «una cosa simile può accadere perché un certo numero di dichiarazioni sono state rilasciate dal Pentagono e da altri paesi su eventuali sanzioni». Lo scorso 8 marzo la Nato aveva invitato Mosca a collaborare in una missione di mantenimento della pace in Afghanistan ottenendo il consenso a un'intesa con l'Alleanza che permette il trasporto e il passaggio di veicoli non militari attraverso il territorio russo verso l'Afghanistan. Allora il segnale venne interpretato come un segnale distensivo. Oggi invece la situazione secondo Nogovitsin è simile «alle peggiori fasi della Guerra Fredda dei primi momenti».


Tratto da:
Medvedev: «Ossezia e Abkhazia sono due Stati indipendenti»
su Il Sole 24 ore.com, Italia, 26 agosto 2008
Russia faces diplomatic isolation on Georgia di Denis Dyomkin and Francois Murphy - Reuters
su
International Herald Tribune, USA, 28 agosto 2008
Abkhazia to remain independent from Georgia and Russia
su
Russia Today, Russia, 28 agosto 2008
tradotto da Bruno Picozzi


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