mercoledì 20 agosto 2008

Nigeria e Camerun sull'orlo della pace

La penisola di Bakassi è stata ceduta dalla Nigeria al Camerun la settimana scorsa. La maggioranza della popolazione locale si considera nigeriana, ma la Corte internazionale di giustizia ha decretato nel 2002 che il territorio sul quale vivono, la penisola di Bakassi, è camerunense.
In ciò che il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha definito 'un modello per la soluzione negoziale alle dispute territoriali', il 14 agosto due delegazioni di entrambi gli Stati hanno posto fine alla disputa, firmando il definitivo passaggio della penisola di Bakassi, mille metri quadrati di superficie per oltre 250mila abitanti, al Camerun.


Questa regione ricca di risorse naturali, insieme con l’intera zona di confine lunga 1600 chilometri tra Camerun e Nigeria che si estende dal lago Ciad al golfo di Guinea, non è per la maggior parte della gente un pezzo di territorio da considerare strategico. Tuttavia fin dal 1913 è stato il pomo della discordia tra i due Paesi. La zona è paesaggisticamente attraente per il turismo, ha un'industria ittica con grande potenziale e, soprattutto, è ricchissima di giacimenti di petrolio. Per questo, l'accordo raggiunto tra i due Paesi è stato preceduto da una contesa che ha portato sull'orlo di una guerra con atti di ostilità e scontri militari nei primi anni ‘90. Anche se le due principali crisi, nel 1981 e nel 1990, sono state scongiurate, negli anni successivi le reazioni alla decisione della Corte dell'Aja non sono state solamente politiche.

Molti cittadini nigeriani temono che la polizia camerunense possa attuare ritorsioni contro di loro, se non addirittura cacciarli dalle loro abitazioni per requisirle. Lunedì scorso, secondo il sito d'informazione 'allafrica.com', presunti agenti camerunensi, hanno saccheggiato un mercato nella città nigeriana di Lit Kurni, stato di Taraba, al confine con la penisola di Bakassi. Testimonianze locali hanno riferito che i gendarmi hanno cacciato i camerunensi, e la situazione è degenerata in uno scontro aperto, con sporadici colpi d'arma da fuoco. Negli ultimi due anni, la Nigera ha ammassato diversi contingenti militari nelle areee di confine, a causa delle continue notizie di saccheggi e uccisioni di nigeriani nelle comunità di frontiera. La penisola, confinante con la regione del Delta del Niger, è secondo gli esperti ricca di giacimenti, ancora non sfruttati, che potrebbero alimentare la produzione di petrolio camerunense di circa 90 mila barili al giorno.

Anche di recente frequenti si sono succeduti gli scontri tra esercito camerunense e milizie appartenenti ai numerosi gruppi ribelli che gravitano attorno alla regione nigeriana del Delta del Niger, principale serbatoio di greggio dell'Africa sub-sahariana. Centinaia i morti, e almeno centomila i nigeriani che da 10 anni a questa parte hanno lasciato la penisola. Le tensioni non si placheranno facilmente, considerati gli eventi che hanno accompagnato la cessione della penisola: il mese scorso un attacco dei ribelli del Delta del Niger ha provocato 12 morti; tempo addietro una corte camerunense ha presentato ricorso, respinto, perchè non tutti gli abitanti avrebbero ricevuto un equo risarcimento (circa 3 miliardi di dollari); la Corte costituzionale camerunense decretò che la decisione dell'Aja era illegale, in quanto non ratificata dal Parlamento nigeriano. Più recentemente, è di ieri la notizia che alcuni senatori, specialmente quelli del Delta del Niger, hanno giudicato l'accordo come l'errore più grave della Nigeria post-coloniale, esprimendo il timore che la questione-Bakassi potrebbe condurre in futuro a nuove e più violente dispute tra Yaoundé e Abuja.

La decisione di Camerun e Nigeria di risolvere pacificamente la controversia, con l'aiuto delle Nazioni Unite, attraverso azioni preventive e il ricorso al principale organo giudiziario delle Nazioni Unite è un importante esempio per la risoluzione delle controversie tra i diversi Stati membri.

Nel 1994 il Camerun ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia (CIG), noto anche come la Corte mondiale, di risolvere una controversia sul suo confine con la Nigeria, in particolare la questione della sovranità sulla penisola di Bakassi e su alcune isole nel lago Ciad, e di specificare il corso dei confini terrestri e marittimi tra i due paesi.

Dopo otto anni di giudizio, la Corte ha emesso la sentenza nel merito di questo caso il 10 ottobre 2002, decidendo, in parte, che la sovranità sulla penisola di Bakassi e sulle zone contestate nel Lago Ciad si trovano in Camerun. Per contribuire a rendere effettiva questa decisione in modo pacifico il Presidente del Camerun Paul Biya e il Presidente della Nigeria Olusegun Obasanjo hanno chiesto al Segretario Generale di istituire una commissione mista Camerun-Nigeria presieduta dal rappresentante speciale per l'Africa occidentale del Segretario Generale, Ahmedou Ould-Abdallah, per prendere in considerazione "i modi per dare un seguito alla sentenza della CIG e di portare avanti il passaggio di consegne"

Il ritiro dell’amministrazione civile, militare e delle forze di polizia e il trasferimento di autorità nella zona del Lago Ciad, nel dicembre del 2003, ha segnato un significativo passo avanti nella realizzazione della sentenza. Si stanno compiendo progressi verso il ritiro e il trasferimento di autorità nel Land Boundary e nella penisola di Bakassi. Nel frattempo le parti hanno convenuto di avviare una serie di iniziative politiche ed economiche per costruire fiducia reciproca e di considerare l'adozione di un trattato di amicizia e di non aggressione tra i loro Paesi. Anche se molto resta ancora da fare, questa storia dimostra il ruolo cruciale delle misure multilaterali, come ad esempio il potenziale di dialogo e di risoluzione dei conflitti offerti dal ricorso alla CIG. La Commissione mista rappresenta anche una iniziativa notevole e può essere visto come un esemplare modello di diplomazia preventiva e uno strumento prezioso per passare da una cultura di reazione ad una cultura di pace. Il caso illustra anche l'importanza dei buoni uffici del Segretario Generale dell’ONU utilizzati per assistere le parti nell'attuazione della decisione della Corte e potrebbe costituire un precedente di come affrontare questioni di frontiera e altre questioni che possono minacciare la pace e la sicurezza.


Tratto da:
Bakassi Peninsula: Recourse to the law to prevent conflict
su
10 stories, ONU
Nigeria, la penisola del petrolio di Luca Galassi
su
PeaceReporter, Italia, 20 agosto 2008
tradotto da Bruno Picozzi


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