domenica 10 agosto 2008

Dozzine di arresti nel ventesimo anniversario della rivolta in Myanmar

Alcune decine di oppositori sono stati arrestati in Birmania lo scorso venerdì 8 Agosto, in varie città di provincia, per aver tentato di dimostrare contro la giunta militare in occasione del ventesimo anniversario della rivolta del 1988, che aveva cercato senza successo di liberare il Paese dal giogo della dittatura militare più longeva in Asia. Le proteste organizzate dali rifugiati della diaspora birmana hanno preso di mira anche i consolati della Cina, il paese più vicino alla giunta al potere. (continua a leggere)

Secondo informazioni parziali raccolte da ambienti dell'opposizione a Rangoon, dove il regime ha ignorato l'evento, manifestanti con indosso magliette recanti in evidenza le cifre 8/8/88, che indicano la data della rivolta, o vestiti di nero, sono stati arrestati dalla polizia a Taunggok e Sittwe (nel nord-ovest del Paese). A Rangoon, massicci dispositivi di sicurezza hanno scoraggiato i residenti da qualsiasi dimostrazione di ostilità collettiva, se si esclude l’indossare capi di abbigliamento nero. Sbarramenti supplementari con cavalli di frisia hanno schermato la casa della signora Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace 1991, agli arresti domiciliari.

Il nervosismo della giunta è stato accentuato il giorno precedente con una visita al confine tailandese di Laura Bush, moglie del Presidente degli Stati Uniti, estremamente coinvolta nella condanna del regime militare birmano. La signora Bush ha chiesto la liberazione di più di 2.000 prigionieri politici e la ripresa di un dialogo tra i generali e la società civile.

La rivolta del 1988 rimane un punto fermo della resistenza passiva della società contro la giunta birmana. Il gruppo studentesco Generazione 88 ha ricordato la sua esistenza attraverso un comunicato di rigetto dei piani fatti dai militari in vista delle elezioni generali nel 2010, previste in una forma istituzionale volta a preservare le misure di emergenza in vigore dal 1962. Tali misure escludono dalla rappresentanza politica una quantità di minoranze etniche e attvisti in favore della democrazia.

Il nuovo inviato speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Birmania, il diplomatico argentino Tomas Ojea Quintana, autorizzato ad andare sul posto quattro giorni, ha dovuto lasciare il paese alla vigilia della ricorrenza. Si è incontrato con funzionari militari nella loro capitale amministrativa, Naypyidaw, e con alcuni parenti della signora Suu Kyi a Rangoon, e presto dovrà consegnare il suo rapporto in merito a tali colloqui.

Alla vigilia della ricorrenza, un popolare attore comico, Zaganar, e un giornalista sportivo, Zaw Thet Htwe, sono stati accusati di "tentare di fomentare problemi" per aver preso l'iniziativa di organizzare gruppi di soccorso per le vittime del tifone Nargis nel delta dell’Irrawaddy, nel mese di maggio. Questo è il sesto procedimento contro l'attore.

Tre mesi dopo il devastante passaggio del tifone, che ha prodotto quasi 140.000 morti o dispersi e 2,4 milioni di sinistrati, l'agenzia americana Associated Press ha condotto un sondaggio sulle operazioni di soccorso dimostrando che quasi un milione di sopravvissuti si trovano in una situazione di precarietà alimentare assoluta, con riserve disponibili solo per pochi giorni. Duemila scuole sono in rovina. La distribuzione dei soccorsi di base avrà una durata di tre mesi, a causa dei ritardi imposti dalla giunta per motivi xenofobi. Le Nazioni Unite, e, separatamente, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno protestato contro la "decima" di circa il 20% prelevata da parte della giunta sugli aiuti finanziari dall’estero. Circa 10 milioni di dollari sono finiti così nella casse del regime, secondo una stima delle Nazioni Unite. La stessa "tassa" è stata riscossa su donazioni da imprese occidentali che operano in Birmania, come ad esempio l'americana Chevron e la francese Total.


Tratto da:
Des dizaines d'arrestations vingt ans après le soulèvement birman di Francis Deron
su
Le Monde.fr, Francia, 10 agosto 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
Onu: il referendum per la Costituzione birmana sarà “un rituale senza significato”

Cronache da una dittatura


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