lunedì 18 agosto 2008

Nelle Filippine attacchi mortali da parte dei ribelli

Ribelli appartenenti a un gruppo di separatisti rinnegati hanno attaccato diverse città costiere del sud delle Filippine. Molte case sono state bruciate e un funzionario locale è stato ucciso con una dozzina di persone in una forte escalation di combattimenti nell'incertezza di un fragile processo di pace. La notizia dell’agenzia AFP ha riferito che almeno 16 civili sono stati trovati morti lunedì, molti con i segni di colpi di machete sul corpo.

Le violenze sono cominciate dopo che la Corte Suprema ha bloccato un'intesa territoriale.
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Il governo aveva deciso di espandere la regione autonoma esistente sull'isola di Mindanao, nel tentativo di porre fine ad anni di lotta separatista.

Ma il giudice ha sospeso l'accordo all'inizio di questo mese su pressione delle comunità cristiane secondo cui esso aumenterebbe le divisioni settarie.

Due settimane fa i ribelli hanno occupato alcuni villaggi nella provincia di Nord Cotabato. I militari hanno impiegato attacchi aerei e artiglieria per forzarli al ritiro e sono stati segnalate vittime da entrambe le parti.

Il maggiore Armand Rico, portavoce militare della regione, ha detto che le città di Kauswagan, Maigo e Kulambugan nela provincia di Lanao del Norte sono state attaccate al principio di lunedì scorso da diverse centinaia di ribelli rinnegati del Moro Islamic Liberation Front (MILF).

Rico ha detto che i separatisti hanno giustiziato il leader del villaggio Libertad presso la città di Kauswagan e ha aggiunto che vi sono rapporti secondo cui gli assalitori hanno preso un certo numero di civili in ostaggio.

Le truppe governative appoggiati da veicoli corazzati hanno contrastato i ribelli tentando di farli ritornare nel loro entroterra, dove hanno i campi base.

I funzionari locali hanno ordinato l'evacuazione delle comunità vicine al fine di evitare incidenti.

Gruppo rinnegato

Eid Kabalu, un portavoce del MILF, ha confermato l'attacco, ma ha anche detto che è stato portato avanti a iniziativa di un comandante rinnegato, Abdullah Macapaar, noto anche come Bravo, e senza che la leadership dell’organizzazione ne fosse a conoscenza.

Kabalu ha confermato che gli aggressori sono membri MILF, forte di 12.000 combattenti, ma ha detto di voler verificare cosa ha scatenato all'attacco.

Rodolfo Garcia, capo del team governativo ai negoziati con il MILF, ha definito l’attacco alla città una violazione del cessate-il-fuoco del 2003.

Egli ha detto che i funzionari del governo sono state cercando di ottenere dal MILF uno sforzo per arrivare a controllare i loro stessi combattenti.


Tratto da:
Rebels in deadly Philippine rampage
su
Al Jazeera.net, Qatar, 18 agosto 2008
Philippine rebels in new attacks
su
BBC NEWS, Regno Unito, 18 agosto 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
A migliaia fuggono dai combattimenti nel sud delle Filippine


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