mercoledì 13 agosto 2008

Libano, bomba contro bus militare. Almeno sedici vittime a Tripoli

Una bomba è esplosa questa mattina nel centro della città libanese di Tripoli, nel nord del paese, uccidendo, secondo fonti della sicurezza, almeno sedici persone e ferendone molte altre. Il probabile obiettivo dell'ordigno era un autobus dell'esercito presente in piazza Nur, nel centro cittadino. Almeno sette vittime sarebbero proprio militari, mentre secondo testimoni oculari citati dalla tv di Stato 'TeleLibano', tra le vittime civili ci sarebbe anche una bambina di cinque anni.

Tripoli è stata nelle ultime settimane teatro di scontri di tipo confessionale che hanno causato decine di morti e feriti. L'attentato è stato compiuto all'indomani del voto di fiducia accordato dal parlamento di Beirut al governo di unità nazionale guidato dal premier Fouad Siniora. Oggi inoltre il presidente libanese Michel Suleiman inizia la sua visita di due giorni in Siria.(
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Il Libano è un piccolo paese con uno sconcertante frazionamento religioso cui contribuiscono diversi gruppi tra cui sette cristiane, musulmani sunniti e sciiti, e drusi. Molti di questi gruppi formano divisioni armate dal tempo della guerra civile negli anni dal 1975 al 1990 – che coinvolse anche Siria, Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina - e sono rappresentati in un sistema di condivisione del potere instaurato dal governo verso la fine della guerra.

Il Libano ha anche una grande popolazione di rifugiati – 400.000 Palestinesi sono alloggiati in campi profughi sparsi in tutto il Paese. Le forze di sicurezza libanesi non sono autorizzate a entrare nei campi nell'ambito di un accordo pan-arabo del 1969, lasciando un vuoto di sicurezza riempito a sua volta dai gruppi armati palestinesi. Questi gruppi comprendono Fatah al-Islam, il gruppo militante ispirato da Al-Qaeda. Il governo libanese afferma che il gruppo, emerso verso la fine del 2006, è uno strumento utilizzato dalla Siria per fomentare l'instabilità. Sia la Siria che Fatah al-Islam negano invece qualsiasi connessione.

Nel maggio 2007 vi furono le peggiori violenze interne dai tempi della guerra civile, quando l'esercito libanese ingaggiò una pesante lotta con i militanti di Fatah al-Islam, basati nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared a nord di Tripoli.

Decine di migliaia die residenti del campo furono sfollati dai combattimenti, mentre altre migliaia fecero fronte a una crisi umanitaria all'interno del campo.

Al momento che l'esercito ne acquisì il controllo, dopo tre mesi, gran parte del campo era stato raso al suolo. L'UNRWA, l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ha detto che la ricostruzione di Nahr al Bared sarà per l'organizzazione uno dei più grandi progetti umanitari della storia.

Le milizie in Libano esistono in spregio all’Accordo di Taif che concluse la guerra civile e di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2004 che chiede a tutti i gruppi armati in Libano il disarmo.

Il più grande gruppo armato del Libano, Hezbollah o il 'Partito di Dio', è emerso negli anni 1980 come una forza di resistenza contro l'occupazione del sud del paese da parte delle truppe israeliane. Israele si è ritirato nel 2000, ma da allora Hezbollah ha mantenuto un ampio sostegno tra i Libanesi per il suo ruolo nella difesa del paese.

Hezbollah, sostenuto con finanziamenti iraniani, è anche una forza politica e sociale all’interno del Libano, capace di fornire assistenza sanitaria e istruzione alla comunità sciita del Paese. Fino a novembre 2006, esso era parte del governo multi-confessionale libanese.

Nel luglio 2006, una guerra durata un mese con Israele ha portato ad un massiccio bombardamento militare del Libano da parte delle forze israeliane. Il conflitto si è nuovamente acceso quando Hezbollah ha rapito due soldati israeliani e ucciso altri otto in un raid in una regione transfrontaliera. Israele ha attuato rappresaglie con attacchi aerei e offensive terrestri, distruggendo le infrastrutture e tagliando fuori il Libano dal mondo esterno. Hezbollah, da parte sua, ha lanciato ondate di attacchi a nord di Israele con razzi.

Quando un cessate-il-fuoco è stato dichiarato nel mese di agosto 2006, quasi 1.200 libanesi, in gran parte civili, e 157 israeliani, per i due terzi soldati, erano morti nel conflitto. Più di 900.000 libanesi erano sfollati e il Paese era di fronte una crisi umanitaria.

Bombe a grappolo inesplose abbandonate dagli Israeliani nei giorni di chiusura del conflitto sono state scoperte in grandi fasce di terreni agricoli nella zone di conflitto. Il programma ambientale delle Nazioni Unite ha messo in guardia nel gennaio 2007 che le operazioni di sminamento delle bombe – che sono in numero di ben 4 milioni - potrebbero richiedere fino a 15 mesi.

In seguito alla guerra le tensioni interne al Libano sono peggiorate. E’ emersa una spaccatura tra coloro che hanno sostenuto la coalizione a sostegno del governo guidato dal primo ministro sunnita Fouad Siniora e le forze all’opposizione, guidate da Hezbollah e dai seguaci del leader cristiano Michel Aoun.

La divisione politica riguarda anche il disaccordo sul ruolo della Siria negli affari interni libanesi, in seguito all’uccisione dell’ex primo ministro Rafik Hariri con un’autobomba nel febbraio 2005.

L'assassinio suscitò enormi manifestazioni anti-siriane da parte di coloro che accusavano la Siria per la morte di Hariri. La pressione internazionale sulla Siria per ritirare le sue truppe, in Libano dal 1976, ha portato alla partenza delle forze siriane dal Libano nel mese di aprile 2005.

Dalla morte di Hariri, una serie di politici e giornalisti anti-siriani sono stati assassinati.

Nel 2007, la questione di chi dovrebbe succede al Presidente pro-siriano Emile Lahoud ha creato più divisione tra le due principali fazioni politiche del Paese: il governo pro-Hariri e l’opposizione guidata da Hezbollah. Nel novembre 2007 la durata del mandato di Lahoud è giunta a conclusione, lasciando un vuoto costituzionale invece di un successore.

Il maggio 2008 ha visto le peggiori violenze dalla guerra civile in seguito a una disputa tra il governo e l'opposizione sulla rete di telecomunicazioni appartenente a Hezbollah.

Nei combattimenti successivi, Hezbollah ha occupato le zone controllate dal governo per poi passarne il controllo all'esercito, l'unica istituzione ampiamente considerata come neutrale. Scontri tra fazioni si sono diffusi in tutto il paese e decine di persone, tra cui molti civili, sono stati uccisi.

Dopo ripetuti ma inutili tentativi da parte del parlamento di eleggere un nuovo Capo di Stato, a fine maggio 2008 i leader di entrambe le parti hanno infine firmato un accordo e il capo dell’esercito, generale Michel Suleiman, è stato eletto come Presidente. L'operazione è stata volta a porre fine a 18 mesi di conflitto politico che aveva minacciato di spingere il Paese verso una nuova guerra civile.


Tratto da:
Libano, bomba contro un autobus,almeno diciotto vittime a Tripoli
su
Repubblica.it, Italia, 13 agosto 2008
Instability impedes Lebanon's Recovery
su
Reuters AlertNet, Regno Unito, 22 luglio 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
Scheda conflitto Israele-Libano

La crisi in Libano sta peggiorando


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