Dopo una feroce battaglia ieri tra truppe di terra georgiane e milizie separatiste ossete, la Georgia ha lanciato bombardamenti aerei contro la provincia autonoma ribelle dell'Ossezia del Sud: lo ha riferito il comandante delle forze d'interposizione russe, Marat Kylakhmetov, secondo cui alcuni caccia-bombardieri georgiani Sukhoi-25, di produzione sovietica, in due ondate successive hanno colpito postazioni dei ribelli sud-osseti nei dintorni del villaggio di Tkverneti.
La Georgia ha detto che l'operazione, avviata dopo una settimana di scontri tra separatisti e truppe governative in cui quasi 20 persone sono state uccise, è stata volta a porre fine all’indipendenza di fatto dell’Ossezia del Sud ottenuta in seguito alla vittoria dei separatisti nella guerra del 1991-92. (continua a leggere)
I ribelli sudosseti hanno riferito che sei persone sono morte negli scontri del fine settimana e che centinaia di donne e bambini sono stati evacuati dalla regione.
"Siamo costretti a ripristinare l'ordine costituzionale in tutta la regione," ha detto in televisione il comandante delle forze di pace georgiane in Ossezia meridionale, Mamuka Kurashvili.
Il presidente georgiano filo-occidentale, Mikheil Saakashvili, che vuole portare la sua piccola nazione del Caucaso nella NATO, ha reso prioritaria la questione della riconquista del controllo sui territori dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, altra regione ribelle sul Mar Nero.
La questione ha reso pessime le relazioni della Georgia con la Russia, adirata dall’avvicinamento di Tbilisi agli occidentali e dal tentativo di aderire alla NATO.
I combattimenti sono infuriati venerdì all’interno e intorno a Tskhinvali, capitale dell’Ossezia del sud, quando truppe georgiane, sostenute da aerei da combattimento, hanno attaccato le forze separatiste nel tentativo di riprendere il controllo del territorio sud-osseto.
Gli abitanti vicino alla zona di conflitto hanno affermato di aver sentito pesanti combattimenti, e un reporter dell’AFP ha visto due colonne di truppe georgiane avvicinarsi all’Ossezia del Sud dalla città georgiana di Gori. Una colonna consisteva di 40 camion pieni di truppe governative, alcuni trainanti pezzi d'artiglieria pesante, mentre l'altra colonna consisteva di circa 15 veicoli corazzati da trasporto truppe.
Giovedì scorso, Saakashvili aveva annunciato una tregua unilaterale e aveva dato il via libera ai colloqui di pace. Il governo e i separatisti si sarebbero dovuti incontrare questo venerdì a Tskhinvali. Ma il cessate-il-fuoco tra le parti è durato solo poche ore. Infatti poche ore più tardi Tbilisi ha accusato i separatisti del bombardamento di villaggi popolato da Georgiani e messo in movimento le sue truppe.
Da fonti georgiane si apprende che tre jet russi sarebbero entrati nello spazio aereo georgiano e avrebbero lanciato bombe su due luoghi poco a sud del territorio al di fuori del controllo del governo centrale dagli anni ’90, uccidendo sette persone.
Secondo Shota Utiashvili, portavoce del ministero dell'Interno, due jet avrebbero sganciato altrettante bombe su un commissariato di polizia a Kareli, mentre il terzo avrebbe fatto lo stesso a Gori, dove le truppe regolari della Georgia si erano radunate per sferrare poi l'offensiva di terra contro i ribelli sud-osseti, che godono dell'appoggio di Mosca. Ambedue le località bombardate nella Repubblica ex sovietica sono situate poco a sud del confine con la provincia separatista.
Ma la Russia ha smentito di aver compiuto raid aerei in territorio georgiano.
Il Presidente georgiano Saakashvili ha dichiarato che le sue truppe hanno "liberato" la maggior parte di Tskhinvali e accusato la Russia di condurre una operazione su "larga scala" contro la Georgia. Egli ha ordinato una vera e propria mobilitazione dei riservisti militari.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale georgiano, Kakha Lomaia, ha confermato alla Reuters che diversi aerei georgiani Sukhoi-25 di concezione sovietica hanno partecipato al bombardamento del villaggio di Tkverneti.
"Questi aerei possono essere utilizzati di nuovo per bombardare colonne di mercenari stranieri che arrivano nella regione", ha detto. "Ma non saranno utilizzati a Tskhinvali."
Secondo il corrispondente sul posto dell'agenzia russa Interfax i morti dell'offensiva georgiana sono ormai decine, se non centinaia. Andrei Chistyakov, corrispondente di Vesti-24 a Tskhinvali, riferisce che almeno 15 civili sono stati uccisi nella città. "Queste sono le persone i cui corpi sono stati osservati nei cortili e nelle strade", ha detto al telefono.
L’agenzia di stampa russa Interfax ha detto che le truppe georgiane sono entrate a Tskhinvali dopo intensi combattimenti durante la notte. Molte case sono in fiamme e migliaia di persone hanno trovato rifugio dal bombardamento nelle cantine.
Secondo Interfax, Mosca denuncia l'attacco condotto dall'artiglieria georgiana contro una caserma delle forze di interposizione russe in Ossezia del Sud a Tskhinvali. dove vi sarebbero "numerosi" morti tra i soldati russi. In un primo tempo si aveva notizia soltanto di tre feriti a causa dell'attacco contro la caserma.
Il ministero della difesa georgiano ha mobilitato i riservisti e il presidente Mikheil Saakashvili ha dichiarato lo stato di "mobilitazione generale" contro i separatisti. Il Primo Ministro georgiano Lado Gurgenidze ha detto che l'operazione militare continuerà fino a quando una "pace duratura" sarà stata raggiunta.
La reazione di Mosca
Immediata la reazione di Mosca. Il Primo Ministro russo Vladimir Putin, in visita a Pechino, ha detto che la Russia è pronta a rispondere all’azione aggressiva della Georgia. "La leadership georgiana ha fatto ricorso ad un’azione molto aggressiva in Ossezia meridionale, difatti ha attaccato con armi pesanti e artiglieria", ha detto Putin. "Le azioni aggressive della Georgia verso l'Ossezia del Sud provocheranno azioni di risposta".
"Ci sono vittime, anche tra i peacekeepers russi", ha aggiunto Putin, parlando nel corso di una riunione con il Presidente kazako Nursultan Nazarbayev. "Questo è molto triste e sarà inevitabile una risposta." Putin non ha fornito dettagli.
Negli ultimi mesi, Mosca e Tbilisi si sono scontrate ripetutamente sull’Ossezia del Sud e su un’altra regione georgiana separatista, l’Abkhazia. La Georgia filo-occidentale accusa il governo di Mosca di provare ad annettere le due regioni e di contrastare i suoi sforzi per aderire alla NATO, alla qual cosa la Russia si oppone con veemenza.
La Russia, principale sostenitore dei separatisti, ha accusato la Georgia di tradimento e ha esortato la comunità internazionale ad evitare un "massiccio spargimento di sangue."
Negli ultimi scambi diplomatici, Il Vice Ministro russo degli Affari Esteri Grigory Karasin aveva accusato la Georgia di "preparativi militari", mentre un alto funzionario georgiano aveva accusato la Russia di alimentare il conflitto con la fornitura di armi ai separatisti.
Secondo fonti del Cremlino, il Presidente russo Dmitry Medvedev ha convocato a Mosca una riunione di emergenza del consiglio nazionale di sicurezza "per ripristinare la pace in Ossezia meridionale e a difesa della popolazione civile locale, nel rispetto del mandato di peacekeeping che abbiamo".
Sessione ONU
Su richiesta della Russia, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha tenuto una seduta straordinaria notturna per fare il punto sulla crisi, ma non è riuscito a concordare una dichiarazione congiunta sul cessate il fuoco a causa dell'opposizione di Usa e Gran Bretagna.
La Russia non è riuscita a far approvare una dichiarazione che avrebbe richiamato entrambe le parti a fermare la lotta immediatamente. Fonti diplomatiche del Consiglio riferiscono che una frase che invitava tutte le parti a "rinunciare all'uso della forza" è stata inaccettabile per i Georgiani, sostenuti dagli Stati Uniti e dagli Europei.
La crisi ha alimentato i timori di una vera guerra nella regione caucasica, che sta emergendo come un itinerario vitale di transito per le esportazioni di petrolio e gas dal Mar Caspio, motivo per cui la Russia e l'Occidente se ne disputano il controllo.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso "grave preoccupazione" per le violenze, secondo una dichiarazione del suo portavoce.
Il capo della politica estera della UE, Javier Solana, ha chiamato Saakashvili e lo ha esortato ad avviare colloqui di pace con i ribelli.
Gli Stati Uniti hanno anche fatto un appello per porre fine alle violenze. "Stiamo sollecitando Mosca a fare pressione sul leader de facto dell’Ossezia del Sud del per fermare i combattimenti. Stiamo sollecitando Tbilisi a mantenere moderazione", ha detto Gonzalo Gallegos, portavoce del portavoce del Dipartimento di Stato americano.
Tratto da:
Georgian troops and warplanes pound separatists di Margarita Antidze
su Reuters AlertNet, USA, 8 agosto 2008
Georgia bombarda Ossezia del Sud e Putin minaccia ritorsioni
su Repubblica, Italia, 8 agosto 2008
Georgia launches attack on rebel region
su TurkishPress.com, Turchia, 8 agosto 2008
tradotto da Bruno Picozzi
Articoli di riferimento:
Aria di guerra tra Georgia e Ossezia
Cominciano in Georgia le esercitazioni dell'esercito USA
venerdì 8 agosto 2008
Si infiamma la guerra tra Georgia e Ossezia separatista
Labels:
Georgia,
Ossezia del Sud,
Russia
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