martedì 23 settembre 2008

Centomila in fuga dai combattimenti in Congo RD

Settimane di pesanti combattimenti tra l'esercito e i ribelli tutsi nel Congo orientale, nella provincia del Nord Kivu, hanno costretto 100.000 persone a lasciare le loro case, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite.

L’esercito congolese e le forze ribelli, guidate dal generale tutsi rinnegato Laurent Nkunda, hanno ripreso i combattimenti a fine agosto quando è caduto l’accordo di pace di gennaio volto a porre termine a più di un decennio di violenza.

Le Nazioni Unite e gli altri mediatori internazionali hanno invitato tutte le parti a ritirarsi sulle proprie posizioni e tornare al dialogo.
Tuttavia, la lotta è andata avanti e l'esercito ha martellato le posizioni di Nkunda con mortai, cannoni, ed elicotteri.

Gli abitanti del Nord Kivu, già vittime di una violenza praticamente continua, si trovano ancora una volta nel mezzo del campo di battaglia. Anche se le Nazioni Unite hanno impiegato una forza di peacekeeping nel Nord Kivu (la MONUC), questa, nonostante i suoi 14mila caschi blu, non è in grado di mantenere la pace.

I combattimenti hanno causato massicci spostamenti di popolazione. "Stimiamo che circa 100.000 persone siano state sfollate dal 28 agosto, quando sono ripresi i combattimenti", ha detto Christophe Illemassene, portavoce delle Nazioni Unite per l'ufficio di coordinamento umanitario, l'OCHA.

L'ultima ondata di scontri è un peggioramento di una crisi umanitaria già pesante nella piccola provincia di frontiera.

Più di 830.000 persone erano già fuggite dal Kivu settentrionale a causa di sporadici scontri l'anno scorso mentre il processo di pace durante i primi otto mesi di quest’anno è stato afflitto da quotidiane violazioni del cessate il fuoco.

Illemassene ha detto che molti di quelli recentemente sfollati erano già stati costretti a fuggire più volte, e non è chiaro quanti siano i nuovi profughi all’interno del Paese.

La lotta quotidiana sta anche ostacolando gli sforzi delle organizzazioni umanitarie per raggiungere i campi profughi. La situazione umanitaria è estremamente preoccupante. Dove possibile le organizzazioni hanno aumentato l’offerta di cure mediche e assistenza per prevenire lo scoppio di epidemie, come il colera, ma rimane altissima la preoccupazione per le persone che sono fuggite verso aree tagliate fuori dai combattimenti.

La crisi umanitaria del Kivu settentrionale è una delle peggiori al mondo tra quelle causate da conflitti, aggiungendo la fame e le malattia ai 5,4 milioni di morti stimati nei cinque anni di guerra cominciata nel 1998 e alimentata dalle ricchezze minerali del Congo.


Tratto da:
Repubblica Democratica del Congo, in tre giorni 250mila persone sono fuggite
su Medici Senza Frontiere, Italia, 12 settembre 2008
Eastern Congo fighting displaces 100,000 - U.N. di Joe Bavier
su Reuters
, Regno Unito, 22 settembre 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
Scheda conflitto in Repubblica Democratica del Congo


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