martedì 30 settembre 2008

Mauritania: la giunta militare ignora l’ultimatum dell’UA

Il leader del colpo di stato militare che ha preso il potere in Mauritania il mese scorso ha respinto un ultimatum dell’Unione Africana (UA) volto a reintegrare Sidi Ould Sheikh Abdallahi come Presidente, dicendo che la cosa non è nell’interesse del Paese.

All'inizio di questa settimana, il blocco dell’UA, forte di 53 membri, ha dato alla giunta militare al potere in Mauritania il termine del 6 ottobre per "ripristinare l'ordine costituzionale" e reintegrare Abdallahi, il primo presidente democraticamente eletto del Paese.

"La posizione dell'Unione africana non è né costruttiva, né positiva", ha detto ai reporters il Generale Ould Mohamed Abdel Aziz lo scorso sabato, nella capitale Nouakchott.
"La cosa non serve all’interesse superiore del popolo della Mauritania", ha aggiunto il leader del colpo di stato.. "E 'irrealistico e illogico. Quello è un ex presidente ... Non possiamo tornare al passato".

Abdallahi, rimosso dal potere il 6 agosto, è agli arresti domiciliari dal momento del golpe.

Il suo primo ministro, Ahmed Ould Yahya Waghf, è stato prima liberato e poi nuovamente arrestato il 22 agosto e messo anch’egli agli arresti domiciliari.

La giunta militare al potere è sotto pressione da parte dell'Unione Africana, delle Nazioni Unite e della comunità internazionale per reintegrare Abdallahi, attraverso sanzioni e isolamento initernazionale.

Governo formato

Una dichiarazione rilasciata dalla Presidenza del Consiglio di Stato il 1 ° settembre diceva che un governo di 22 ministri era stato costituito, in carica dal giorno precedente.

Un certo numero di potenze occidentali, compresi gli Stati Uniti e la Francia, hanno rifiutato di riconoscere il governo militare, denunciandolo come "illegittimo".

In una rara dichiarazione stampa sabato scorso, il Generale Aziz ha ammesso che il colpo di agosto è stato "anormale".

"Siamo effettivamente in una situazione anormale in assenza di un presidente eletto", ha detto.

Ma "si deve riconoscere che le altre istituzioni costituzionali (l'Assemblea nazionale e il Senato) stanno lavorando come al solito", aggiungendo che prevede lo svolgimento di elezioni presidenziali in futuro.


Tratto da:

Mauritania coup leader rebuffs AU
su Al Jazeera.net
, Qatar, 28 settembre 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
Colpo di stato militare in Mauritania


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