martedì 9 settembre 2008

Ucraina, coalizione di governo al collasso

Si rompe l'intesa Yushchenko-Timoshenko, e l’Ucraina rischia le elezioni anticipate. La nuova, ennesima crisi di governo, in Ucraina, è cominciata lunedì sera, quando il Parlamento ha approvato una legge tesa a colpire direttamente le prerogative del presidente Viktor Yushchenko, indebolendone i poteri e relegandolo di fatto a un ruolo di mera rappresentanza. La fragile coalizione di governo è stata messa in crisi dall'appoggio dato dal blocco del Primo ministro Yulia Timoshenko alla proposta di legge del Partito delle Regioni, all'opposizione.

Limitazioni istituzionali. La nuova legge prevede che al presidente sia revocata la nomina diretta del Primo ministro, del minsitro della Difesa e di quello degli Esteri. In aggiunta, il provvedimento prevede che il capo dell'agenzia d'intelligence, la Sbu, possa venire licenziato col voto di un terzo dei parlamentari e che la stessa assemblea possa contrastare la decisione presidenziale di rimuovere magistrati della Corte Suprema. In segno di protesta, gli alleati di Yushchenko hanno abbandonato l'aula, facendo venir meno la maggioranza di governo.

Alleati e rivali. L'attuale situazione è lo specchio di una scomoda coabitazione, seguita alla Rivoluzione arancione, che, dopo la sconfitta di Yanukovich, ha portato Yuschenko e Timoshenko a formare una coalizione filo-occientale in cui i rispettivi partiti si sono trovati in disaccordo quasi su tutto, sancendo di fatto una situazione di costante crisi istituzionale e paralisi legislativa, dovuta più alle rivalità personali che a sostanziali divergenze su temi prettamente politici o di politica economica. Yushchenko è un tenace sostenitore delle riforme di mercato, dell'ingresso nella Nato e all'Unione europea. Analoga la visione della Timoshenko, propugnata tuttavia con minor entusiasmo e 'mediata' dall'ostilità contro l'iperliberismo dei magnati che conrollano la maggior parte dell'economia ucraina.

'Alto tradimento'. Il recente conflitto in Caucaso ha approfondito le divergenze tra i contendenti. Il presidente è da sempre stato al fianco dei georgiani, ma il Parlamento ucraino, martedì, ha bloccato una mozione di condanna contro l'aggressione russa. Yushchenko ha inoltre accusato la Timoshenko di 'alto tradimento' per aver assecondato la decisione di Mosca. Una mossa, quest'ultima, vista da molti come il preludio per la ricerca del sostegno del Cremlino in vista delle prossime elezioni presidenziali, la cui campagna elettorale comincia nel 2009. La 'pasionaria' della rivoluzione del 2004 non ha ancora espresso la volontà di partecipare alle presidenziali, ma se il sostegno politico ed elettorale nei suoi confronti procederà di questo passo, non potrà che essere lei la grande favorita.

Arriva Cheney. Il ritiro dei parlamentari di Yushchenko dalla coalizione di governo è forse l'ultima, disperata mossa per contrastare il crescente potere politico della Timoshenko. Forzare così la mano, di fronte a un Parlamento dove 300 membri su 450 hanno votato per una legge che limita all'osso i poteri presidenziali, è per il capo di Stato una scelta obbligata. Se una nuova coalizione non verrà formata entro 30 giorni, si andrà a nuove elezioni. Rimescolare le carte significa per Yushchenko cercare di ritrovare il consenso perduto e fare chiarezza sul riposizionamento delle fazioni politiche dopo il conflitto caucasico. Tuttavia, gli alleati del Partito di autodifesa nazionale, tradizionalmente a fianco del partito presidenziale di 'Ucraina nostra' (che con il partito della Timoshenko formavano i tre nella coalizione di governo) hanno dichiarato di non avere nessun obbligo nei confronti del presidente, riservandosi la decisione di entrare in un'eventuale nuova formazione di governo. Con tali presagi di nubi oscure all'orizzonte, la visita del vice-presidente Usa, Dick Cheney, oggi a Kiev, non può che rappresentare un potente e incoraggianzte raggio di sole per il filo-occidentale Yuschenko.


Tratto da:
Ucraina, coalizione al collasso di Luca Galassi
su
PeaceReporter, Italia, 4 settembre 2008

Articoli di riferimento:
Un equilibrio instabile


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