La guerra fra bande che infiamma il Messico uccide altre 27 persone. Le ultime tre vittime sono state mutilate e nascoste in una cella frigorifera nei boschi alla periferia di Zacatecas. Si tratta di alcuni membri della gang "Los Pelon", attivissima nel traffico di stupefacenti. Essi proseguono la scia di sangue culminata il 13 settembre con il ritrovamento di ventiquattro cadaveri, decapitati e fatti a pezzi, segnalati alle autorità da una telefonata anonima e trovati abbandonati in un campo dopo l’esecuzione a La Marquesa.
Il Messico fa così i conti con l’orrore, che non risparmia neppure i bambini- un uomo è stato ucciso a colpi di fucile di fronte ad un asilo- e coinvolge ausiliari di polizia e civili.
Un orrore insensato e spregiudicato che in città fa esplodere la paura. Secondo i dati forniti dal governo, infatti, l’omicidio è la decima causa di morte, e la serie spaventosa di agguati ha causato un’impennata di depressione, soprattutto fra le fasce più a rischio.
Oggi la polizia ha fermato i presunti responsabili della strage di La Marquesa, e frena sui possibili legami fra i casi. Ma non riesce a cancellare le tracce di una guerra che si combatte a terra e coinvolge anche la Rete. Sui siti degli annunci di lavoro, infatti, iniziano a comparire le offerte dei sicari. La vita di una persona vale da 2500 a 5000 dollari. «Se hai dubbi o domande scrivimi o mandami il tuo numero di telefono o il contatto msn per accordarci» scrive Jose. «Lavoro professionale e pulito al 100%. Nessuna possibilità per voi di essere coinvolti. Pagamento: 30 % all'accordo e il restante 70% a lavoro eseguito».
Tratto da:
Decapitati e fatti a pezzi, in Messico torna l'orrore
su La Stampa.it, Italia, 15 settembre 2008
Articoli di riferimento:
Guerra messicana della droga - Wikipedia
lunedì 15 settembre 2008
Messico: soldati di una guerra minore
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