Il Sudamerica dà sostegno all'unanimità all'amministrazione di Evo Morales in Bolivia. A Santiago del Cile, nel palazzo della Moneda, sede della presidenza della Repubblica del Cile, i Presidenti degli stati sudamericani presenti al vertice straordinario dell'Unione delle Repubbliche del Sudamerica (UNASUR) hanno discusso per sei ore su come affrontare la crisi boliviana.
Hanno partecipato Michelle Bachelet, Morales, il leader brasiliano Lula, il presidente argentino Cristina Fernandez Kirchner, il leader dell'Ecuador, Rafael Correa, e il colombiano Alvaro Uribe, il venezuelano Hugo Chavez, il presidente del Paraguay Fernando Lugo, e il segretario dell'Organizzazioni degli Stati Uniti Josè Miguel Insulza.
Terminata la riunone, l'organizzazione regionale ha ribadito l'appoggio a Morales e ha lanciato un allarme ai suoi vicini: i disturbi esplosi nelle regioni governate dall'opposizione sono "un colpo di Stato civico".
In precedenza anche il Gruppo di Rio, organizzazione regionale che comprende 22 paesi dell'America Latina e che è presieduta dal Messico, aveva espresso pieno sostegno al Governo boliviano.
Ecco il testo della dichiarazione in nove punti sulla crisi boliviana emessa ieri, 15 settembre 2008, dal vertice straordinario dell'UNASUR convocato alla Moneda.
Traduzione dallo spagnolo di Gianluca Bifolchi su Achtung Banditen.
Dichiarazione de La Moneda, 15 settembre
1 - Si esprime il più pieno appoggio al Governo Costituzionale di Evo Morales, il cui mandato è stato ratificato con ampia maggioranza nel recente referendum.
2 - Si avverte che i rispettivi governi rigettano energicamente e non riconosceranno qualunque situazione che implichi un tentativo di golpe civile o la rottura dell'ordine costituzionale che comprometta l'integrità territoriale della Repubblica di Bolivia.
3 - Si condanna l'attacco a installazioni governative e alla forza pubblica da parte di gruppi che cercano la destabilizzazione della democrazia boliviana, esigendo la pronta restituzione di queste installazioni come condizione per l'inizio del processo di dialogo.
4 - Si rivolge un invito a tutti i soggetti politici e sociali coinvolti a che si prendano le misure necessarie perché cessino immediatamente le azioni di violenza, intimidazione e irriverenza verso l'istituzionalità democratica e l'ordine giuridico stabilito.
5 - Si esprime la più ferma condanna per il massacro avutosi nello dipartimento di Pando, e si appoggia l'invito rivolto dal governo boliviano perché una commissione di Unasur possa costituirsi in questo paese fratello e realizzare una inchiesta imparziale che permetta di chiarire in breve questo deplorevole evento e formulare raccomandazioni su come garantire che ciò non possa ripetersi impunemente.
6 - Chiedono a tutti i membri della comunità boliviana di preservare l'unità nazionale e l'integrità territoriale di questa nazione, fondamenti basilari di ogni stato, e di respingere ogni tentativo di minare questi principi.
7 - Si invita al dialogo per stabilire le condizioni che permettano di superare l'attuale condizione e concertare la ricerca di una soluzione sostenibile nel quadro di un pieno rispetto dello stato di diritto e dell'ordine legale vigente.
8 - Si conviene circa la creazione di una commissione aperta a tutti i suoi membri coordinata con la presidenza boliviana per accompagnare il lavori di questo tavolo di dialogo condotto dal legittimo governo della Bolivia.
9 - Si crea una commissione di appoggio e assistenza al Governo della Bolivia in funzione delle sue necessità, prevedendo anche la presenza di specialisti.
Tratto da:
UNASUR: Dichiarazione de La Moneda
su Acthung Banditen, Italia, 16 settembre 2008
Sudamerica: pieno appoggio al governo di Morales
su PeaceReporter, Italia, 16 settembre 2008
Articoli di riferimento:
Brucia l'Oriente, Morales caccia l'ambasciatore Usa
Otto ore di colloqui notturni tra Morales e i prefetti ribelli
martedì 16 settembre 2008
Evo Morales ottiene il pieno appoggio del Sudamerica
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