domenica 7 settembre 2008

Due comandanti ribelli uccisi nel Kashmir indiano

Fonti di polizia affermano che i soldati indiani hanno ucciso in vari scontri a fuoco sei militanti kashmiri, tra cui due membri di alto livello dei gruppi armati con base in Pakistan.

Secondo un portavoce della polizia, dopo un feroce scontro a fuoco i soldati hanno ucciso due "comandanti di divisione" di Lashkar-e-Taiba e Jaish-e-Mohammad, due gruppi armati della zona di Sopore a nord del Kashmir.

Un altro militante e un soldato sono stati uccisi in un altro scontro in una zona remota.

Il portavoce ha aggiunto che i soldati indiani hanno ucciso anche tre sospetti militanti sabato scorso, mentre cercavano di entrare in Kashmir dal Pakistan, a nord-ovest di Srinagar, capitale estiva della regione.

Nuova Delhi denuncia che guerriglieri islamisti regolarmente si introducono in India coperti dal tiro di soldati pakistani, per aderire ai gruppi insurrezionisti anti-indiani in Kashmir. Islamabad nega l'addebito.

Gli scontri più recenti sono avvenuti quando la polizia ha dovuto lanciare gas lacrimogeni per disperdere centinaia di manifestanti che protestavano contro il governo indiano in Kashmir con lanci di pietre.

Secondo la polizia almeno cinque poliziotti e tre manifestanti sono stati feriti in un giorno durante scontri in molte parti del Srinagar.

Una disputa su un territorio coperto di foresta vicino a un santuario indù ha nettamente diviso la regione di Jammu a maggioranza indù e il Kashmir, principalmente musulmano, le due principali parti dello stato indiano di Jammu e Kashmir.

Dal mese scorso almeno 36 manifestanti sono stati uccisi da forze governative nella valle del Kashmir a maggioranza musulmana e 1000 sono stati feriti in alcuni dei più grandi raduni pro-indipendenza da quando la rivolta contro Nuova Delhi ha avuto inizio nel 1989.


Tratto da:
Rebel commanders shot dead in Indian Kashmir di Sheikh Mushtaq
su
Reuters, Regno Unito, 7 settembre 2008
tradotto da Bruno Picozzi


Articoli di riferimento:
La guerra di chi? - La questione del Kashmir


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