Demetris Christofias - presidente della Repubblica di Cipro - e Mehmet Ali Talat - leader della entità turco-cipriota - hanno avviato il 3 settembre un negoziato bilaterale con la mediazione dell'inviato speciale ONU, Alexander Downer, ex ministro degli esteri australiano. Christofias, segretario generale di Akel (Partito progressista dei lavoratori) ha vinto le Presidenziali nel febbraio 2008, al secondo turno. Talat, già leader del Partito repubblicano turco, è al vertice della sua comunità dall'aprile 2005. L'isola è divisa dal 1974 in seguito all'invasione dell'esercito turco, avanzato fino a occuparne quasi il 40%. Nel novembre 1983 quest'area, a maggioranza turco-cipriota, dove permane la presenza delle truppe di Ankara, è stata proclamata "Repubblica turca di Cipro Nord", riconosciuta solo dalla Turchia; non dalla comunità internazionale poiché dichiarata illegale dall'ONU, con varie risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.
I tentativi di superare la divisione sono finora naufragati per l'impossibilità di trovare un accordo tra le due comunità sulla futura architettura istituzionale. Cipro - prima e dopo l'indipendenza nel '60 - ha rappresentato uno dei nodi più complessi nelle relazioni internazionali, per la posizione strategica nel Mediterraneo, la composizione etnica e il percorso storico, al punto da determinare il coinvolgimento sistematico di Grecia, Turchia, Usa, Urss, Gran Bretagna. Nell'aprile 2004 il piano per proposto da Kofi Annan, ex segretario ONU, sottoposto a referendum, fu approvato nell'area turco-cipriota ma respinto da un'ampia maggioranza dei greco-ciprioti, poichè avrebbe comportato la formazione non tanto di uno stato unitario quanto di una confederazione (da cui un riconoscimento di fatto dell'entità turco-cipriota occupata militarmente) oltre a una serie di impegni di natura economica e finanziaria a carico di Nicosia.
Tra il 2006 e il 2007 Tassos Papadopoulos, allora presidente della Repubblica, sbloccò lo stallo proponendo un negoziato che avesse come obiettivo il raggiungimento di una serie di accordi su questioni tecnico-amministrative per la convergenza tra le due comunità. I primi incontri del nuovo negoziato sono entrati subito nel merito dell'articolazione dei tre poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario). Tra le questioni delicate vi è quella delle proprietà dei greco-ciprioti rimaste nell'area occupata e quella dei coloni turchi fatti arrivare da Ankara (Nicosia è pronta a concedere la cittadinanza a 50mila di essi).
Da Atene, il ministro degli Esteri Dora Bakoyiannis ha espresso fiducia nell'iniziativa, ribadendo l'essenzialità del contributo della Turchia, il cui accesso alla UE dipende dall'applicazione dei principi e dei valori europei, tra cui l'obbligo del riconoscimento della Repubblica di Cipro (nella Ue dal '04). La Turchia infatti, a tre anni dall'avvio del negoziato con Bruxelles, non ha ancora esteso a Nicosia il protocollo di unione doganale firmato con la UE nel '95. In conseguenza, aerei e navi provenienti dalla Repubblica di Cipro non possono entrare in Turchia.
Seppure il clima sia diverso da quello del '04, Marcos Kyprianou, ministro degli Esteri di Cipro, ha detto che sarà determinante il margine di trattativa concesso da Ankara a Talat e l'assenza di strumentalizzazioni. In tal senso è stata salutata con favore la ferma posizione della Russia che ha confermato il non riconoscimento dell'entità turco-cipriota, con la conseguente interruzione di ogni manovra che avrebbe voluto collegare la questione cipriota ai recenti sviluppi nel Caucaso. Nicosia ha avanzato da tempo l'ipotesi che il futuro stato unitario sia su base federale bi-comunale e bi-zonale. Già questa, precisano le autorità cipriote, è una concessione notevole al lato turco-cipriota, poiché prima dell'invasione del '74 l'isola non aveva una divisione geografica e d'altra parte la Linea Verde, che separa le due aree, non può essere considerata un confine.
Olli Rehn, Commissario europeo per l'Allargamento, ha espresso sostegno a Nicosia e di recente nell'isola è arrivata una delegazione di ELDR - Partito dei Liberali Democratici e Riformisti Europei per sostenere il negoziato. Tra gli aderenti di ELDR vi è Italia dei Valori e, a Cipro, il partito Democratici Uniti. Intanto la Commissione europea ha stanziato 450mila euro per le scuole secondarie e primarie dell'entità turco-cipriota. Grazie soprattutto al turismo e all'indotto, Cipro è uno degli stati europei più virtuosi. Secondo i dati Eurostat, ad agosto '08 ha segnato una inflazione al 5.1% (-0.7 da luglio) in una classifica che vede al primo posto l'Olanda (3%) e all'ultimo la Lettonia (15.6%). Per il 2009 è prevista una crescita del 3.7%, una riduzione dell'inflazione al 2.5-3% e del debito pubblico al 45%.
Tratto da:
Cipro: nuovo negoziato per la riunificazione di Ninni Radicini
su Eurasia, Italia, 16 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
Cipro: nuovo negoziato per la riunificazione
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