Quindici soldati dell’esercito turco sono stati uccisi e altri due sono scomparsi durante un attacco contro una postazione militare condotto da separatisti curdi del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) basati oltre il confine con l’Iraq. Secondo i media turchi, l’esercito ha risposto al fuoco provocando pesanti perdite ai separatisti con la morte di 23 guerriglieri.
Si è trattato di un attacco a sorpresa su un avamposto militare condotto dai guerriglieri con l’uso di armi pesanti.
L'agguato ha prodotto i più intensi combattimenti dell’anno, secondo quanto affermato da fonti dell'esercito, avendo causato il più alto numero di vittime. Il Presidente turco Abdullah Gül è rientrato con urgenza da una visita ufficiale in Turkmenistan e ha di rispondere con fermezza all'attacco.
"Intervenire militarmente nel nord dell'Iraq"
Gli eventi si sono verificati nella regione di Semdinli al confine con l'Iraq, immediatamente dopo la fine della tregua dichiarata da parte del PKK in concomitanza con la festa che celebra la fine del Ramadan, tra martedì e giovedì.
Il capo del servizio stampa dello stato maggiore ha spiegato che le "perdite [da parte dell'esercito] sono state causate principalmente dal fuoco di armi pesanti da nord dell'Iraq". Le forze turche hanno risposto con fuoco di artiglieria ed elicotteri d’assalto che hanno bombardato le posizioni dei ribelli. Aerei da caccia e unità di artiglieria hanno anche preso di mira un gruppo di ribelli nel nord dell'Iraq, a circa dieci chilometri dal posto militare attaccato.
La lotta in corso
La Turchia ha avviato una serie di incursioni militari oltre confine nel nord dell’Iraq a partire dall'inizio del 2008.
Nel corso di feroci combattimenti, migliaia di soldati turchi hanno colpito oltre il confine con l’Iraq nel mese di febbraio, attirando sulla Turchia una forte pressione internazionale.
I generali accusano il PKK di utilizzare la regione oltre confine come un santuario da dove pianificare ed eseguire attacchi mortali contro le truppe turche nel sud e nelle regioni orientali della Turchia.
Negli ultimi mesi nelle regioni di frontiera vi sono state regolari scaramucce e scambi di fuoco tra esercito e separatisti.
Nel mese di maggio, l’esercito ha comunicato che attacchi aerei durati una settimana avevano ucciso 150 guerriglieri del PKK.
Il governo, guidato dal Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan, ha attualmente in corso una richiesta al Parlamento per estendere il mandato dell’esercito a effettuare operazioni transfrontaliere, ed è molto probabile che la richiesta si approvata, secondo il corrispondente della BBC.
Ankara ha attribuito al PKK una serie di attacchi di alto profilo contro obiettivi turchi, in particolare una serie di esplosioni a Istanbul nel mese di luglio.
Diciassette persone sono morte e circa 150 sono state ferite nell’esplosione di due bombe in una zona residenziale della più grande città del paese.
Nel mese di luglio tre alpinisti tedeschi sono stati presi in ostaggio dal PKK nella Turchia orientale. Essi sono stati successivamente liberato sani e salvi.
Si stima che più di 40.000 persone siano state uccise dal 1984, quando il PKK ha lanciato la sua campagna in favore di una terra curda indipendente nel sud-est della Turchia.
Tratto da:
Turkish troops killed in clashes
su BBC News, Regno Unito, 4 ottobre 2008
Une quarantaine de morts dans des affrontements entre forces turques et rebelles du PKK
su Le Monde.fr, Francia, 4 ottobre 2008
tradotto da Bruno Picozzi
Articoli di riferimento:
Turchia (Kurdistan)- Scheda Conflitto - PeaceReporter
domenica 5 ottobre 2008
Pesanti scontri tra esercito turco e separatisti curdi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento