giovedì 16 ottobre 2008

Torna Sendero Luminoso. Timore guerriglia in Perù

Due soldati dell'esercito peruviano sono morti in seguito a un attacco condotto dagli uomini di Sendero Luminoso avvenuto nella regione di Vizcatan. E' il secondo attacco in pochi giorni del gruppo guerrigliero di cui si erano praticamente perse le tracce dopo l'arresto dei suoi leader fra cui il temibile Abimael Guzman (nel 2006 condannato all'ergastolo).

Sendero Luminoso è tornato, dunque. Già settimana scorsa in un'imboscata vennero uccisi 13 soldati e almeno due civili (oltre al ferimento di altri 13 soldati e 14 civili), facendo riemergere dal passato ricordi di una guerriglia di stampo maoista (e legata secondo molti osservatori al narcotraffico) che dal 1980 al 2000 potrebbe aver causato oltre 70 mila morti: è stato il più violento attacco degli ultimi dieci anni.
Secondo alcune informazioni giunte dal comando militare peruviani negli scontri di ieri non sarebbe morto nessun guerrigliero.
C'è preoccupazione in Perù. Esiste la concreta paura di vedere il paese rivivere gli anni degli scontri fra esercito e guerriglia, dei massacri di civili, delle ingiustizie perpetrate contro i più deboli.

Sendero Luminoso non è mai stato del tutto sradicato dal territorio peruviano. Nel dipartimento di Huncavelica, dove la guerriglia ha sempre avuto una forte presenza, dallo scorso agosto l'esercito peruviano conduce operazioni militari che producono quotidianamente scontri a fuoco e morti, soprattutto fra la popolazione civile. Qui si punta il dito contro l'esercito colpevole secondo alcuni accusatori dell'omicidio indiscriminato di civili. Come in passato.
Il Capo di Stato Maggiore peruviano, il generale Otto Guibovich, pur confermando il triste primato delle forze armate peruviane che in passato hanno fatto tutto tranne rispettare i di ritti umani, dice che le informazioni sull'uccisione di civili nelle ultime settimane sono false e fanno parte di una campagna di discredito nei confronti dell'esercito.
Nel frattempo, dai vertici militari del paese giungono molte dichiarazioni. Il primo vice presidente, Luis Giampietri, ha fatto sapere che i “senderisti si sono riorganizzati e sono attivi nella zona dove avvengono gli scontri. Le morti sono il prezzo che dobbiamo pagare per sconfiggere definitivamente le rimanenze di terroristi che operano nell'area”.

Sendero Luminoso ha rivendicato le azioni. In un comunicato diffuso lunedì dal gruppo 'Base Mantaro Rojo' che ha la sua base operativa nell'impervia zona di Tintay Puncu, nella regione di Huncavelica, e il cui leader è Netzel, ha fatto sapere che l'attacco della scorsa settimana sarebbe avvenuto per commemorare gli 80 anni della fondazione del Partito Comunista del Perù e che le azioni sarebbero proseguite anche in futuro. Obiettivo? Sempre e soltanto i militari. Inoltre, il gruppo guerrigliero sostiene che gli attacchi sono una risposta alla campagna che il governo sviluppa nell'area. Secondo Base Mantaro Rojo, infatti, il governo utilizzerebbero bombardamenti aerei nella zona dove operano causando la morte di decine di civili. E denunciano anche la scomparsa, il sequestro e la detenzione di diversi campesinos. Come ai vecchi tempi.


Tratto da:
Torna Sendero Luminoso. Timore guerriglia in Perù di Alessandro Grandi
su Peacereporter, Italia, 15 ottobre 2008


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