giovedì 2 ottobre 2008

Giovani, rapiti, uccisi

Avevano ricevuto la promessa di lavoro e denaro. Decine di giovani provenienti dai quartieri poveri della capitale colombiana di Bogotà e dai suoi dintorni hanno creduto alle promesse. Hanno seguito i forestieri e da allora non se ne sono avute più notizie. Alcuni di questi giovani di età compresa tra i 17 e i 32 anni sono sono stati ritrovati cadaveri. Secondo l’esercito i giovani sono rimasti uccisi tra gennaio ed agosto nella lotta tra i vari gruppi armati illegali.

La guerriglia di sinistra, gli squadroni paramilitari di destra e gruppi emergenti di nuova formazione come i "Black Eagles", composti da elementi provenienti dagli altri gruppi, effettivamente reclutano manodopera nelle baraccopoli e tra i gruppi emarginati della società. Disoccupati e tossicodipendenti, e sempre più adolescenti e bambini, vengono reclutati in almeno nove dei 32 dipartimenti della Colombia, secondo i dati forniti dalle autorità. Per questo la spiegazione data dalle forze armate sulla morte dei giovani sembra plausibile.

I giovani morti come un trofeo

È sorprendente, tuttavia, che i cadaveri di 23 giovani siano stati ritrovati in fosse comuni nel nord del paese ben lontano dalle loro zone di residenza. I giovani, arruolati come combattenti dei gruppi armati illegali, come si è scoperto, sono morti all'inizio dell' anno poco dopo aver lasciato le loro zone, la maggior parte colpiti alle spalle. Un totale fino a 40 giovani finora sono "scomparsi" in questo modo, come ha annunciato il senatore colombiano Piedad Cordoba, che in passato ha fatto da mediatore tra il governo e i guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Nel frattempo, il Ministro della Difesa Juan Manuel Santos ha chiesto alle autorità giudiziarie di fare luce con la massima urgenza sulle morti misteriose.

Gravano pesanti sospetti sulle forze armate. Le ipotesi più comuni dicono che i giovani, allontanati dalle loro case grazie a false promesse dei militari, sarebbero stati uccisi in settori impraticabili della giungla in cui le presunte forze della guerriglia o di gruppi paramilitari si combattono, per presentarli come un trofeo nella lotta contro il terrorismo.

Ricompensa per i terroristi uccisi

In una quantità finora imprecisabile di episodi, membri dell’esercito colombiano hanno già ucciso senza alcuna necessità persone ai margini della società per poi dichiarare che erano presunti ribelli uccisi in battaglia, perché questo porta vantaggi di carriera o altri vantaggi. Le indagini sono attualmente in corso su 750 casi e una cinquantina di militari sono già stati condannati. Nuovo sarebbe nel caso dei giovani scomparsi il sistema col quale le potenziali vittime sarebbero state procurate.

Funzionari del governo ammettono che non è più un problema di reclutamento, ma si tratta di rapimenti a mezzo di violenza fatti con l'obiettivo di assassinare le persone interessate. Dopo tutto, in Colombia i soldati sono regolarmente ricompensati se uccidono ribelli. Il Ministro della Difesa Santos non esclude che le forze armate siano vittime di un "macabro complotto", attraverso cui sarebbero trascinate in qualcosa con cui non hanno nulla a che fare. In ogni caso il ministro ha chiesto che i fatti siano oggetto di indagine "fino all’ultimo elemento", non importa chi sia coinvolto nei reati. Il governo è "molto preoccupato" per la scoperta di questi giovani uccisi.


Tratto da:

Jung, entführt, erschossen di Josef Oehrlein
su FAZ.net, Germania, 2 ottobre 2008
tradotto da Bruno Picozzi


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