sabato 18 ottobre 2008

Ritorno alla sindrome Cinese

Pechino sta per fare un deludente passo indietro ritirando le libertà di stampa.
Le concessioni temporanee introdotte durante i Giochi olimpici, che davano ai giornalisti stranieri una relativa libertà di movimento e d'espressione, sono scadute oggi.
Le autorità hanno rifiutato di dire se queste concessioni saranno estese. Come il preside che ancora una volta si trova a confrontarsi nel suo studio con lo studente assenteista e recidivo, il mondo è rattristato, ma non sorpreso.
Ancora più sconfortante, i controlli già rigorosi sul Cyberspazio cinese stanno per diventare ancora più stretti: chiunque utilizza un Internet café a Pechino deve ora essere fotografato.


Per quanto riguarda le aperture “nel grande firewall della Cina”, apparse questa estate quando sono arrivati i reporter per i Giochi, sono state sigillate non appena è terminata la cerimonia di chiusura.
La richiesta che Gordon Brown ha fatto al presidente della Cina, Hu Jintao, affinché le libertà di stampa della Pechino olimpica diventassero permanenti, ha trovato chiaramente delle orecchie sorde.

Quando la Cina ha accolto favorevolmente la compassione ed i sussidi occidentali dopo il devastante terremoto di maggio, si è pensato che forse non fosse solo la terra del Sichuan ad essersi incrinata, ma anche il fronte autoritario che la Cina mostra al mondo. Anche questo è risultato essere falso.

Le spettacolari Olimpiadi di Pechino hanno lasciato intravedere all'occidente una Cina fiera, prospera ma anche rimproverata, una nazione che si avvicina cautamente con la sua sensibilità al moderno mondo post-comunista.
Il mondo stava sperando che, essendo stata attirata fuori dal suo guscio, la Cina avrebbe potuto beneficiare del calore del sole un po' più a lungo.

Ma la Cina rimane prudente, anche se la storia indica che, a lungo termine, la censura ha sempre perso. Prima o poi, la Cina riconoscerà che si può incarcerare il cantante, ma non la canzone. Più presto sarà e meglio sarà per tutti.


Tratto da:
Return to the China Syndrome. Beijing is due to take a disappointing step back by retracting press freedoms
su The Times, United Kingdom, 17 ottobre 2008
tradotto da Mario Squarotti


Nessun commento: