venerdì 17 ottobre 2008

Subito sospesi i colloqui fra Russia e Georgia a Ginevra

Nulla di fatto a Ginevra nelle discussioni fra Russi e Georgiani riguardo al conflitto in Georgia.
Le discussioni sono state sospese quando la delegazione russa non ha voluto incontrare quella georgiana e non si è dunque presentata alla sessione plenaria, rendendo di fatto ancora più difficile un clima già teso.


Nonostante schermaglie dell'ultimo minuto tra le delegazioni e il divieto di fare foto, stamattina i negoziati erano partiti regolarmente.
"I colloqui sono privati e abbastanza complessi. La decisione è stata assunta da tutte le parti", aveva detto un portavoce dell'ONU.

I colloqui hanno l'obiettivo di instaurare un regolare processo negoziale tra le due parti, per risolvere questioni pratiche dopo la guerra di cinque giorni dello scorso agosto, tra cui quella dei diritti di decine di migliaia di profughi.

Tre organismi internazionali -- UE, ONU e OSCE -- dovevano presiedere ai colloqui.
"Dobbiamo fare ogni sforzo perché le parti ritrovino la fiducia, così che possiamo fissare un processo per la risoluzione del conflitto", aveva detto ieri sera alla stampa il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon.

Alexander Stubb, il ministro degli Esteri finlandese che presiede ora l'OSCE, l'organizzazione che monitora il livello di democrazia in Europa -- ha detto: "Sappiamo che è un processo lungo, affrontiamolo con calma, passo dopo passo".

La Georgia ha avvertito che si aspetta dalla Russia "passi fondamentali" sull'Ossezia del Sud e sull'Abkhazia. Il presidente georgiano Saakachvili, oltre a denunciare il non rispetto del decretato cessate il fuoco, martedì aveva definito i governi di Abkhazia ed Ossezia del Sud “responsabili di pulizia etnica e criminali”.

Mosca ha riconosciuto le due regioni separatiste come stati indipendenti sotto la sua protezione, una decisione genralmente condannata dagli stati occidentali e filoccidentali e seguita solo dal Nicaragua, al momento.

Il governo di Mosca, che ha voluto la presenza a Ginevra dei rappresentanti delle due regioni separatiste, aveva fatto sapere che avrebbe preteso di ottenere accordi riguardo alla sicurezza di Abkhazia ed Ossezia del Sud.

Secondo un diplomatico europeo di stanza a Mosca, alla Russia non conviene che le discussioni (la cui ripresa è prevista il 18 novembre) si prolunghino oltre il termine della presidenza francese dell’Unione europea. Da quando il presidente francese Sarkozy si è immesso nel processo di mediazione, il Cremlino tende a considerare la questione un affare “franco-russo”, al punto che a Mosca l’accordo di cessate il fuoco del 12 agosto scorso viene definito “l’accordo Medvedev-Sarkozy”, senza alcun riferimento al presidente georgiano Saakachvili.

Mesi di schermaglie tra i separatisti e le truppe georgiane sono sfociati in guerra aperta nell'agosto scorso, quando la Georgia ha mandato truppe e carri armati a riprendersi l'Ossezia del Sud, che dal 1991-92 non era più nel controllo di Tbilisi. La Russia ha risposto con una potente controffensiva che ha scacciato i militari georgiani dalla regione.
Le truppe di Mosca si sono spinte oltre nel territorio della Georgia, dicendo che dovevano prevenire altri attacchi.
La scorsa settimana Mosca si è ritirata dalle zone cuscinetto vicino alle regioni ribelli, prima della scadenza di un cessate il fuoco mediato dalla Francia.

La delegazione russa era guidata dal vice ministro degli Esteri, Grigory Karasin, mentre quella georgiana era guidata dal vice minsitro degli Esteri, Grigol Varshadze.
Daniel Fried, assistente segretario di Stato per gli Affati europei, rappresentava gli Stati Uniti.


Tratto da:
Russia-Georgia, colloqui subito sospesi
su Yahoo! Notizie Italia, Italia, 15 ottobre 2008
A Ginevra sospesi i colloqui fra Russia e Georgia
su TL, Svizzera, 16 ottobre 2008

Articoli di riferimento:
Giorno per giorno: il conflitto tra Russia e Georgia


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